
I narcos Peruviani e boliviani si mobilitano in armi per riportare Castillo al potere mentre in Perù aumenbta il numero delle vittime negli scontri.
La marcia verso la capitale peruviana di carovane di veicoli con persone armate fino ai denti provenienti dalla zona di coltivazione della coca della Valle dei fiumi Apurimac Ene e Matano, zona dominata dalla guerriglia maoista Sendero Luminoso.
Si tratta di 40.000 ettari, di coltivazioni di Coca, e numerosissimi centri di trasformazione della Cocaina, nei decenni passati , i governi del Perù hanno cercato con l’aiuto della Dea ( l’Organismo anti droga Statunitense), di convertire l’area , con coltivazioni di caffè e cacao, ma senza molto successo.
La coltivazione rimane complicata vista la competizione economica che la coca sostiene.
Se la paga giornaliera per un bracciante che raccoglie coca è di centoventi soles, circa 30,00 €, con quattro raccolti l’anno; quella per il cacao è al massimo di quaranta soles circa 10,00 € con un raccolto l’anno.
I narcotrafficanti della VRAEM producono la “pasta base” di coca (solfato di cocaina) che inviano in Bolivia su piccoli aerei perché qui si trasformi in cloridrato, successivamente per varie strade giunge in Europa e negli Sati Uniti.
L’intervento dei guerriglieri vicini a Morales circa 200 terroristi ,riconosciuti dai principali leader dell’organizzazione rimangono attivi nel Vraem, sparsi in questa regione montuosa e di difficile accesso che è anche la più grande regione di produzione di foglie di coca del paese.
Il numero uno dell’organizzazione del narcotraffico, soggetto che risponde allo pseudonimo ‘Jimy’, avrebbe dato direttive su come dovesse instaurarsi questo rapporto con Sendero Luminoso .
Allo stesso modo, senderistas e narcotrafficanti non solo hanno intrattenuto rapporti commerciali basati su rifornimenti e denaro in cambio di sicurezza, ma hanno anche assassinato i “traditori”.
Questa mossa mette in luce il rapporto tra i narcotrafficanti, molto vicini all’ex presidente della Bolivia Evo Morales e il deposto presidente golpista peruviano.
Il vicepresidente dei cocaleros del Chapare, il feudo di Morales in Bolivia, Leonardo Loza ieri ha detto che “è ora di difendere i governi di sinistra dai golpisti e dai traditori”.
Il sostegno espresso da Evo Morales a Castillo, e la mobilitazione dei narcos , che si stanno dirigendo armati verso Lima, imiti ciò che i cocaleros del MAS hanno fatto in Bolivia contro la città di Santa Cruz.
Gli oppositori di Castillo avevano denunciato che i cocaleros boliviani di Morales facevano politica nel sud del Perù e ora, guarda caso, proprio in quella regione si stanno svolgendo le più grandi proteste, compreso il sequestro del giacimento petrolifero di Camisea e l’incendio di diverse città, come Arequipa.
Le accuse secondo cui i cocaleros boliviani stavano inviando armi in Perù non sono state smentite dalle federazioni di cocalero Chapare, ora l’esercito dei narcotrafficanti del VRAEM è stato avvistato dirigersi verso Lima.