Questo piatto di pasta al pomodoro piccante ha una storia e una “fortuna” curiose: dalla Bari di fine anni Sessanta, infatti, è arrivato a fasi alterne a essere un fenomeno di costume non solo in Italia, ma anche a livello mondiale, merito di libri, fiction e programmi televisivi.
spaghetti all’assassina sono un vero culto della cucina barese, un po’ come la Tiella di patate, riso e cozze.

Gli spaghetti all’assassina sono una ricetta tipica pugliese, per la precisione della città di Bari.
Un primo piatto molto particolare che vede la pasta cotta direttamente in padella con il sugo di pomodoro, per un risultato bruciacchiato, croccante e piccante.
Gli spaghetti all’assassina sono un primo piatto della cucina pugliese, precisamente barese.
Una pasta bruciacchiata e piccante, molto particolare, che sembra chiamarsi così proprio per la sua piccantezza: due clienti del ristorante dov’è stata inventata alla fine degli Anni 60, infatti, avrebbero detto al titolare Enzo Francavilla “Sei un assassino”, per quel piatto così buono ma così hot.
Da qui il pittoresco nome.
Il piatto si compone di pochissimi e semplici ingredienti.
La particolarità è il metodo di cottura della pasta: gli spaghetti cuocono a crudo in padella con un po’ di passata e bagnati con un brodo minimal realizzato con il concentrato di pomodoro.
La loro principale caratteristica è quella di attaccarsi al fondo della padella (che per ottenere questo effetto dovrebbe essere di ferro): il risultato è quindi una pasta bruciacchiata, croccantina e dal colore rosso bruno.
Nel corso di qualche decennio questi spaghetti sono diventati un simbolo della città di Bari, nonché vera e propria icona pop, grazie all’apparizione sia in romanzi cult come quelli di Gabriella Genisi (uno dei quali intitolato proprio Spaghetti all’assassina) che raccontano le avventure del commissario Lolita Lobosco.