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Attacco cremlino droni verita false flag zelensly

Un drone, vola dritto dritto sulla cupola del Cremlino, nella notte del 2 e 3 di Maggio, molto vicino al 9 Maggio, una ricorrenza molto sentita in Russia.

Una cosa è certa un drone così piccolo deve essere partito sicuramente dalle vicinanze, non avendo molta autonomia, ed ha scatenato un tifo di tipo calcistico tra i sostenitori delle due parti.

Un evento simbolico, come se un drone, colpisse la Casa Bianca.

Su quanto è accaduta è stata aperta a Mosca un’inchiesta per terrorismo.

Il Comitato investigativo russo sul suo canale Telegram ha annunciato che

“un procedimento penale è stato aperto ai sensi dell’articolo 205 del codice penale della Federazione russa (atto terroristico) in relazione a un tentativo da parte del regime di Kiev di colpire veicoli aerei senza pilota la residenza del Cremlino del presidente russo”.

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DIVIETO DI USARE DRONI  

Quando ho studiato giornalismo, mi è stato insegnato a valutare le informazioni in base alla regola, di tipo anglosassone, delle cinque w.

What , Where, Why, who, When, .

Cosa, dove, quando, chi e il perché.

A chi conviene ?

Posso passare in rassegna le varie ipotesi;

Azione sotto falsa bandiera;  (in inglese false flag operation ) è una ,operazione commessa con l’intento di mascherare l’effettiva fonte di responsabilità e incolpare della stessa un’altra.

Lo scopo è quello di far sembrare che la Russia sia sotto attacco da un commando ucraino, così da giustificare l ’intensificare l’attacco contro il presunto aggressore.

Colpa di Kiev; “Non abbiamo nulla a che fare” con quell’azione, ha subito fatto sapere la presidenza ucraina.

“Non stiamo attaccando Putin o Mosca, stiamo combattendo sul nostro territorio, proteggendo le nostre città e i nostri villaggi”, ha scandito da Helsinki il presidente Volodymyr Zelensky

Ipotesi resistenza russa; Dall’Ucraina il consigliere del ministero dell’Interno Anton Gerashchenko fa sapere, però, che “sono emerse informazioni secondo cui il drone sul Cremlino è stato lanciato da partigiani russi della regione di Mosca”.

E postando su Twitter uno dei video della scorsa notte, in cui si vedono due figure salire sulla cupola del Cremlino pochi istanti prima dell’arrivo di un drone che scoppia in fiamme si chiede: “Chi sono queste persone e perché salgono sul tetto del Cremlino giusto prima dell’esplosione?”.

Gerashchenko si pone poi altre domande: “Come ha fatto un drone a superare tutte le difese aeree dispiegate a Mosca?

Oh, e come si sentono oggi il capo della difesa aerea russa, (il ministro della Difesa Sergey) Shoigu e (il capo di Stato maggiore Valery)

Gerasimov?

La Russia cancellerà la parata del 9 maggio?

O aspetterà che vi arrivi un drone?”

Queste sono infatti situazioni in cui l’aspetto della propaganda gioca un ruolo di grande importanza.

La propaganda; “La propaganda non è una forma collaterale di confronto nel caso Russia-Ucraina, ma è una vera e propria forma di guerra, centrale rispetto al confronto militare vero e proprio.

Siamo in mezzo al fuoco incrociato di disinformazione e quindi ogni cosa va verificata soprattutto quando la portata della notizia sia di questa dimensione e di questa gravità come quella di un drone che colpirebbe il Cremlino”.

La controffensiva: «Presto faremo nuove azioni offensive, e dopo sono certo che riceveremo i caccia» tanto desiderati da Kiev per dare una svolta alla guerra.

Alla fine fà comodo un pò a tutti, quello che non può fermarsi, è la propaganda, oramai si è spinta oltre ogni limite.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Admin

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