People walk past a currency exchange office with an army recruiting billboard calling for a contract for service in the Russian armed forces in Moscow, Russia, Monday, Aug. 14, 2023. The Russian ruble has reached its lowest value since the early weeks of the war in Ukraine as Western sanctions weigh on energy exports and weaken demand for the national currency. The Russian currency passed 101 rubles to the dollar on Monday, continuing a more than 25% decline in its value since the beginning of the year. (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Giovanni De Ficchy

Il crollo del rublo è dovuto al calo delle esportazioni di energia.

Dopo aver subito riduzioni negli ultimi mesi, le entrate hanno toccato i livelli più bassi dall’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina.

Il costante calo delle esportazioni di petrolio e gas ha spinto la moneta nazionale ai minimi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, aprendo la strada a un predominio asiatico dello yuan. 

Pochissima valuta entra nel paese, quindi si è formata una carestia valutaria.

Le importazioni sono ora tornate ai livelli prebellici, solo ora importiamo tutti i beni di consumo e manufatti dalla Cina, dalla Turchia, dall’Asia centrale e dagli Emirati, e non dall’Occidente.

Devi ancora pagarlo in qualche valuta, ma nessuno vuole i rubli

la Banca centrale russa guidata da Elvira Nabiullina, in una riunione straordinaria del Consiglio di amministrazione convocata prima che tutto precipitasse, ha deciso di aumentare i tassi di 15 punti base, portandoli al 12% dal precedente 8,5% annuo. 

Quanto ha perso il rublo dall’inizio della guerra?

La moneta russa da inizio anno ha perso un quarto del suo valore per almeno tre motivi, tutti legati alla guerra.

L’economia russa, in effetti, è in difficoltà e in trasformazione a causa del conflitto.

l Oggi l’economia della Russia si trova dinanzi a uno scenario molto difficile e avverso.

Il tonfo del rublo lo dimostra.

L’economia interna è stata sostenuta dalla spesa pubblica per la difesa e dagli impegni sociali come i pagamenti per le bare ricevuti dalle famiglie dei soldati morti sul campo di battaglia in Ucraina.

Tuttavia, questo ha anche aumentato il deficit di bilancio, spingendo la valuta verso il basso.

La banca centrale russa ha tentato di tenere artificialmente alto il valore del rublo usando quasi tutte le sue riserve di valuta estera, come euro e dollari, per comprare rubli sui mercati valutari.

La Russia ha esportato sempre meno gas e petrolio nei paesi occidentali, a causa chiaramente delle sanzioni, perdendo non solo la sua principale fonte di guadagni, ma anche quella di valuta estera: le materie prime sono infatti solitamente comprate in dollari. 

Sempre la banca centrale ha deciso un forte taglio dei tassi di interesse di riferimento per stimolare l’economia, dal 20 all’8,5 per cento, nella speranza di tenere alti consumi e investimenti.

Con tassi più bassi è più conveniente indebitarsi per comprare per esempio una macchina o un immobile.

Con tassi di interesse più bassi gli investitori sono stati meno invogliati a continuare a detenere titoli di stato, o depositi, o azioni in Russia, visto anche il notevole rischio di simili investimenti in un paese in guerra.

Li hanno così progressivamente venduti in rubli e hanno poi portato le somme ottenute all’estero, cambiandole in moneta straniera: l’offerta di rubli è salita, la domanda è calata, e così il loro valore.

Infine rispetto allo scorso anno, oggi le esportazioni russe sono molto minori, mentre sono rimaste costanti, e anzi addirittura aumentate, le importazioni.

Questo ha avuto effetti sull’andamento delle valute. 

Inoltre in Russia la quantità di dollari ed euro, le valute forti, che veniva poi cambiata in rubli non si è ridotta solo per il calo delle esportazioni, ma anche perché nel frattempo sono stati bloccati tutti i flussi di capitali stranieri in entrata, tutti gli investimenti stranieri nel paese.

Di Admin

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