Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi con il commissario alla riqualificazione di Caivano Fabio Ciciliano ed il parroco Maurizio Patriciello in visita al Parco Verde di Caivano per un sopralluogo tecnico al centro sportivo Delphinia, luogo degli episodi di violenza ai danni delle due cuginette, che, come annunciato l'altra settimana dalla premier Giorgia Meloni, sarà ristrutturato e pronto entro la prossima settimana. 8 settembre 2023. ANSA/CIRO FUSCO

Spari all’impazzata a Caivano.

Don Patricello: ”È una sfida allo Stato”

Notte insonne.

Notte da incubi.

Gli uomini con il mitra sono scappati.

Ritorneranno.

È certo.

Nessuno sa dire quando ma ritorneranno.

Intanto si vive nel terrore.

Sono diciannove i colpi d’arma da fuoco esplosi la scorsa notte a Caivano, in provincia di Napoli, nel corso del raid che ha provocato terrore e paura nel Parco Verde. 

 Il raid è stato denunciato sui social da don Maurizio Patriciello e, per fortuna, al momento non risultano danni a cose o feriti. 

 Sono in corso indagini per chiarire dinamica e individuare i responsabili da parte dei carabinieri della compagnia di Caivano.
“Ci sono persone mascherate che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle e sparano all’impazzata.

Il quartiere va nel terrore, basta poco per morire colpito da un proiettile vagante.

È pericoloso, qualcosa di inconcepibile.

Le forze dell’ordine in questi giorni si stanno facendo in quattro, ma queste persone volano alla velocità della luce, avviene tutto in fretta e poi scappano via.

La gente è nuovamente entrata nel terrore, è la terza volta che accade un episodio simile da quando a Caivano è venuto il presidente del consiglio.

Io leggo questa cosa come una sfida allo Stato.

Come se volessero dire che non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura” ha detto ai microfoni di Rtl il sacerdote.

Da anni combatto contro la criminalità. Ognuno di noi parla dal suo posto, ma ci vorrebbe più umiltà quando si parla.

La riflessione da sola non basta, il problema è che mentre mandiamo i bambini a scuola dobbiamo iniziare con loro un discorso di educazione.

Ma queste persone sono per strada e ti ammazzano i figli.

Giogiò è stato ucciso a 24 anni da un 16enne che esce per strada con la pistola.

Ed è vigliacco che dopo averlo ucciso se ne vada a giocare a carte.

Ha 16 anni, ma può essere ancora considerato un minore?”, ha affermato.

“Ora serve tutto, serve parlarne. 

 All’interno del ghetto, il boss è il re e in questo momento in cui lo Stato è arrivato e la presenza si vede nelle strade, la camorra non lo vuole.

Quindi, approfittando della tarda ora, sono arrivati e hanno dato questa manifestazione di forza per dire che loro non hanno paura.

So che il governo non ci lascerà soli, sono convinto che ora qualcosa succederà.

Ci sono state tante passerelle, sappiamo come funziona la politica ma credo che questa volta qualcosa succederà.

Il Signore non vuole che le strade di Caivano si riempiano ancora di sangue”.

Per quello che può valere ci tengo a dare tutta la mia solidarietà, al sacerdote, la mia stima e apprezzamento per quello che sta facendo.

Giovanni De Ficchy

Di Admin

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