
ALBA (l’Alleanza Bolivariana fondata da Fidel Castro e Hugo Chavez, di cui fanno parte Venezuela, Cuba, Bolivia e Nicaragua).
Riunito a Cuba, nella dichiarazione finale del vertice, il “Gruppo dei 77 più la Cina” ha mostrato la volontà di rafforzare il proprio ruolo nel contesto internazionale con la richiesta di “una riforma dell’architettura finanziaria globale”, e ha denunciato “l’attuale ordine economico internazionale ingiusto” e le “sanzioni unilaterali” con “le ripercussioni negative e devastanti delle misure coercitive sul godimento dei diritti umani, compreso il diritto allo sviluppo e al cibo”.
Scuola Decoloniale Marxista di Economia Critica Antropológica
Il “G77 più la Cina” è un organismo, meglio un’area di confronto, che rappresenta quelli che vengono erroneamente chiamati i paesi in via di sviluppo e che più correttamente possiamo definire il Sud globale. Nasce nel 1964 con 77 paesi del Sud: Africa, Asia e America Latina.
E si allarga man mano ed oggi ne fanno parte 134 paesi più la Cina.
“In questo contesto, l’ALBA ha svolto e continua a svolgere un ruolo molto importante come alternativa nelle relazioni internazionali, adatta a realizzare una concreta e reale possibilità di uscita dall’Unipolarismo nell’area centro-nord del mondo, dominata dai due blocchi imperialisti di Stati Uniti e Unione Europea.
Si tratta di una vera alternativa, poiché si basa su altri modelli economici, sociali, comunicativi, politici e monetari”.
Il progetto di marketing finanziario americano, si trasforma quindi in comitato anti occidentale, rivoluzionario, di cui faranno parte democrazie “deboli”.
Un’area di aggregazione che alcuni definiscono “a guida cinese”, impegnati alla costruzione del nuovo ordine mondiale (politico, economico e monetario).
I soci sono infatti dittature conclamate con specializzazione comunista, o islamica , Russia, Egitto, Iran, Arabia Saudita.
Si tratta di paesi agli ultimissimi posti in qualsiasi graduatoria economica mondiale.
Agli ultimissimi per quanto riguarda la democrazia e la libertà di stampa.
Completamente sganciati dalla logica dello sviluppo tecnologico, dello sviluppo economico e sociale, con enormi sacche di sottosviluppo.
Ma con una visione progresista, condita con la immancabile insulsa retorica .
Una visione progressista che comprende oltre all’Asia e all’Africa, appunto l’America Latina, un continente che, ha sempre manifestato un’attenzione particolare per quelli che sono i processi “democratici” progressisti e che oggi sta rafforzando la propria struttura: lo scheletro di un’America Latina che di nuovo respira i venti del progresso e dell’autodeterminazione.
ALBA con l’asse portante di Cuba, Venezuela che continuano a svolgere un ruolo molto importante come alternativa nelle relazioni internazionali.
Presidenti come Nicolas Maduro, che spesso si presenta dai cinesi, con il “sombrero in mano”, piangendo miseria e chiedendo aiuti e sovvenzioni, o Diaz Canel, Presidente di Cuba, che fà lo stesso con un Putin che mostra la faccia feroce.
I Brics si sono trasformati in un incubo all’Alba…. Avanera..