De Ficchy Giovanni

Sul vangelo sono raccontati diversi episodi di pesche miracolose, e qui in Italia duemila anni dopo c’è ancora chi, in nome di Gesù, fa pesche miracolose, in questo caso di migranti, ma soprattutto di euro.

Oltre 2 milioni di euro: sarebbe il sostegno dei vescovi alle missioni di recupero dei migranti condotte dalla Ong del leader no global nonché membro del Sinodo.

Le attività di recupero di migranti della Mare Jonio vengono finanziate da numerose diocesi italiane grazie all’impegno, in primis, del presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice (l’uomo che avrebbe fatto capire a Casarini e ai suoi il vero senso del Vangelo) e di altri suoi colleghi come il napoletano Domenico Battaglia, all’interno del progetto «Cum-finis, fratelli tutti (come l’enciclica del Pontefice, ndr), alle frontiere di mare e di terra, d’Europa».

Stando a un’inchiesta di Giacomo Amadori sul numero di Panorama in edicola sarebbe il sostegno dei vescovi alle missioni di recupero dei migranti condotte da Mediterranea Saving Humans.

Mediterranea e le attività di recupero di migranti della Mare Jonio vengono finanziate da varie diocesi italiane», scrive Amadori, cui «risulta che il 26 aprile 2023, proprio la presidenza della Conferenza episcopale, destinataria dell’8 per mille, abbia approvato un finanziamento di 780mila euro delle arcidiocesi di Napoli e Palermo e delle diocesi di Brescia, Pesaro e Ancona»

In pratica avrebbe avallato le erogazioni mensili dell’importo di 65 mila euro previste da questo progetto pilota.

E il «sostegno economico determinante di alcuni vescovi» è citato in un dossier interno di Mediterranea sulla relazione con la Chiesa cattolica, dove viene esaltato il ruolo centrale di Zuppi e Lorefice.

Probabilmente l’imprimatur è arrivato direttamente da Jorge Mario Bergoglio.

Ma la cosa che più desta scalpore tra i fedeli è il fatto che Carin insiema ad altre cinque persone sono imputati davanti al Tribunale di Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre la violazione delle norme del codice della navigazione è contestata a Casarini e ad altri tre.

Il prossimo 6 dicembre inizierà l’udienza preliminare propedeutica al rinvio a giudizio, richiesto dalla Procura. 

La tesi accusatoria, dei P.M si riferisce all’equivoco o, meglio, all’inganno in base al quale gli indagati, schermandosi con l’associazione di promozione sociale (Aps) Mediterranea saving humans (di cui Casarini è fondatore e membro del consiglio direttivo), hanno costituito una compagnia di navigazione triestina, la Idra social shipping, proprietaria del rimorchiatore battente bandiera italiana Mare Jonio, non tanto per soccorrere in mare i migranti a fini umanitari, quanto per farne un business. […]

E’ importante che i fedeli sappiano come vengono impiegati i soldi che erogano come donazioni volontarie o come 8 per mille.

Di Admin

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