De Ficchy Giovanni

Già, perché si fanno le guerre?
A cosa servono le guerre?
La risposta potrebbe avere mille sfaccettature diverse e io che sono un cinefilo, e amo comunicare facendo riferimento a film di successo, come questo del mio concittadino , amatissimo “Albertone”.
Ma per natura sono tragicomico, e per questo posso indicarvi una risposta “diversa” da quella che vi forniscono ad esempio i sociologi o gli storici, i pensatori o i mass media.

Una risposta che coincide proprio con quella data dall’ormai compianto attore romano.
“Mors tua vita mea” dicevano appunto i latini, abbiamo quindi impostato la nostra esistenza su questo concetto.
Finchè c’è guerra, le nostre aziende prodruttrici di armi, potranno continuare a produrre, e vendere, e i rappresentanti e venditori, potranno avere la loro “libra di carne”.
C’è la speranza per noi occidentali di poter continuare a godere di standard elevati di vita in termini esistenziali e di comodità.
E dall’altra parte del dramma ci sono i poveri che continuano a subire le angherie economiche da parte degli Stati più ricchi.
Il discorso è fin troppo chiaro, non scopro niente, è logico pensare al fatto che le guerre negli ultimi secoli sono sempre state motivo di guadagno grazie alla compravendita e alla produzione stessa di armi.
Perché qui, miei cari amici, nessuno è innocente.
“Perché vedete.. Le guerre non le fanno solo i fabbricanti d’armi e i commessi viaggiatori che le vendono, anche le persone come voi le famiglie come la vostra, che vogliono, vogliono e non si accontentano mai: le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano, costano molto! E per procurarseli, qualcuno bisogna depredare, ecco perché si fanno le guerre!”
(Alberto Sordi nel monologo finale del film “Finchè c’è Guerra c’è speranza”.
Ho digitato una o invece di una e capita..non essere tanto cattivo a Natale