Giovanni De Ficchy

Criminologo

E’ stato uno dei fondatori della Banda della Magliana, aveva 75 anni.

Mancini, soprannominato anche ‘Zio Nino’, oltre che ‘Accattone’ (“proprio per l’ammirazione che ho sempre avuto per Pasolini”, dichiarò), è stato uno dei protagonisti della criminalità romana tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90. 

Dal 1994 era diventato un collaboratore di giustizia.

Era nato a Castiglione a Casauria, in provincia di Pescara, emigrato a Roma con la famiglia, abitava nel quartiere San Basilio.

Il padre un operaio molto onesto, si rompeva la schiena, per dargli almeno un piatto di minestra.

Ma lui aveva scelto la strada, la criminalità, giudicando il padre un perdente, e si era dedicato alle rapine.

Da sempre di sinistra, ha commesso diversi omicidi, ed è tornato alla ribalta, negli anni 2000, sui mezzi di informazione, per aver fatto diverse rivelazioni, riguardo al Capobanda dei “Testaccini”, della Banda della Magliana, Renato De Pedis, detto “Renatino”.

Ha inoltre fatto dichiarazioni sul rapimento di Emanuela Orlandi.

Dichiarazioni che, seppure confermate anche dall’altro pentito Maurizio Abbatino, non avrebbero poi avuto esiti e conferme concreti.

Antonio Mancini aveva dichiarato, inoltre, che un ramo della Banda della Magliana sarebbe ancora attivo, sopravvissuto utilizzando i proventi di chi è morto o è finito in galera.

Mancini ha sottolineato che la banda non avrebbe più bisogno, nell’epoca odierna, di ricorrere alla violenza in modo frequente, ma che continuerebbe a operare dietro le quinte, indicando Enrico Nicoletti e Danilo Coppola come figure chiave da investigare per comprendere chi abbia gestito le ricchezze dell’organizzazione criminale.

Di Admin

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