Una breve riflessione di Padre Masseo a conclusione della settimana dì preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio)

Invidia e maldicenza sono le due facce della stessa medaglia e sono la moneta con cui il diavolo compra ogni divisione, e chi usa questa moneta non è altro che moneta del demonio. Noi siamo chiamati ad essere il Corpo Mistico di Cristo, le nostre inutili e stupide divisioni minano questa unità, ci precludono di vivere nella Santa Gerusalemme, la Sposa di Cristo.

Tre sono le nostre vite: la vita spirituale, con sede nella grazia di Dio; la vita corporale, con sede nell’anima; la vita civile che consiste nel buon nome. Il peccato ci sottrae la prima, la morte ci toglie la seconda, la maldicenza ci priva della terza. Il maldicente, con un sol colpo vibrato dalla lingua, compie tre delitti: uccide spiritualmente la propria anima, quella di colui che ascolta e toglie la vita civile a colui del quale sparla. Dice S. Bernardo che sia colui che sparla come colui che ascolta il maldicente, hanno il diavolo addosso, uno sulla lingua e l’altro nell’orecchio. Davide, riferendosi ai maldicenti dice: Hanno affilato le loro lingue come quelle dei serpenti.
Il peccato contro lo Spirito Santo, è l’unico peccato imperdonabile perché parte e porta ad una chiusura del cuore alla misericordia di Dio che agisce in Gesù. L’ invidia per la bontà e per le opere buone di una persona, la malizia che spinge ad accusarla falsamente sono un veleno mortale che serviamo con premeditazione per distruggere la buona fama dell’altro. Dio ci liberi da questa terribile tentazione, ci liberi dal peccato contro lo Spirito Santo.

Padre Emilio Boni priore generale dei monaci francescani ortodossi

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