PCI, scacco all’Amministrazione di Felino: oneri urbani e critiche alle politiche sociali

Da qualche giorno, la stampa locale si occupa con dovizia della nostra amministrazione comunale. Si cominciò con una roboante intervista del Primo Cittadino Filippo Casolari: la giunta, ed in particolare il Sindaco, dopo anni di ignavia e di burocrazie inconcludenti, finalmente portavano a termine l’iter del nuovo insediamento denominato PIO03.

A rovinare la parata dapprima una precisazione dell’ex Sindaco per ricordare che le premesse amministrative furono approntate e approvate regolarmente dalle Amministrazioni precedenti. L’attuale primo cittadino aveva lodevolmente percorso solo l’ultimo chilometro. Poi il capogruppo di “Insieme per Felino”, coalizione di cui facciamo parte e all’opposizione, non solo ribadiva atti e fatti del passato, ma faceva presente come nell’iter la conclusione rendeva il tutto più conveniente per il soggetto privato attuatore e meno per la collettività locale, per la diminuzione delle strade, del verde e dei parcheggi e per la rinuncia a oltre un milione di euro di oneri di urbanizzazione. Tutto legittimo, per carità, nel merito ci aspetteremmo qualche fanfara in meno e qualche spiegazione in più.

Forse siamo disattenti, forse troppo indaffarati nel nostro squallido quotidiano, ma non abbiamo notato quel “rinascimento” felinese, di cui il Sindaco si pavoneggia. Anzi, riscontriamo un “medioevo prossimo venturo” ove il primo cittadino si ammanta di molti proclami ma poco confronto, e a noi sudditi resta discutere, sui social ovviamente, note priorità quali i dossi, posti e poi rimossi, le aree di sgambatura cani, gli eventi, i mercati.

Ora però, caro Sindaco, ci dica:

  • perché rinunciare agli oneri di urbanizzazione?
  • perché non parlarne prima in consiglio comunale o in commissione urbanistica (se ci fosse)?

Ribadiamo che è legittimo cambiare in corsa le caratteristiche di un piano, ma tale diverso rapporto tra interesse privato e pubblico (a discapito del secondo) meriterebbe un approfondimento. Non sfugga che, nella sciatteria con cui si applica il regolamento comunale, segnalata sovente dalle opposizioni, si è trovato modo e spazio per la consueta prosopopea fascioleghista:

  • da una parte si è voluta cancellare la fascia di esenzione dalla retta del trasporto scolastico riservata a coloro che hanno un ISEE al di sotto dei 4000 euro, con l’inaudita motivazione di voler consegnare un “valore educativo” agli interessati (così disse l’Assessore alla scuola), quindi niente più gratuità alle famiglie più povere per mandare i figli a scuola
  • dall’altra si preannuncia nel prossimo consiglio comunale la solita solfa di una mozione di bassa propaganda volta a inserire ostacoli ai lavoratori migranti per fruire delle case popolari in barba alla Costituzione e senza considerare che costoro, come i loro colleghi, pagano in egual misura le tasse comunali.

Segnaliamo con piacere il successo dello sciopero e della vertenza delle lavoratrici ed i lavoratori in appalto alla Citterio dopo l’ennesimo cambio di ditta. Speriamo rappresentino l’avanguardia delle centinaia di operai che lavorano da anni e anni nei salumifici sempre sfruttati e sottopagati in un campionato cadetto dove il susseguirsi dei cambi-appalto avviene tra imprese scorrette, mancati pagamenti, evasione di contributi, applicazioni disinvolte dei Contratti Nazionali e vertenze.

Sottolineiamo la giusta rivendicazione affinché anche a chi è in appalto venga riconosciuto il premio del Contratto Provinciale delle Conserve Animali di Parma. L’ammontare del premio varia a seconda dell’andamento del settore, il mancato pagamento significa non ridistribuire i profitti ad una parte, sempre più numerosa, di operatori che partecipano a pieno titolo al processo produttivo. Di ciò, ci chiediamo, il Sindaco, che pensa? Non andrebbero educati, ogni tanto, i padroni?

Compagne e compagni comunisti di Felino

Di

Scopri di più da Giornalesera.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere