
Diciannovenne cristiana picchiata
“Devi convertirti all’Islam, sennò ti ammazzo”:
Il carnefice è un 29enne musulmano, la vittima è una 19enne cristiana, ma questi avvenimenti non sono avvenuti in Nigeria o in un paese integralista, ma alle porte di Napoli.
La ragazza che si è rifiutata di cambiare religione ha subìto violenze fisiche e minacce di morte: è una cristiana protestante di origini etiopi aggredita dal suo ex compagno , il sudanese Habiballa Lazim Abdalla Mudawi, arrestato in flagranza all’alba di lunedì 25 marzo dai carabinieri a Portici, in provincia di Napoli.
I carabinieri, avvertiti da un militare dell’Esercito Italiano, sono intervenuti nelle prime ore di oggi nella struttura religiosa dove la vittima è ospitata.
L’ hanno rinvenuta con il volto tumefatto, con lesioni sul corpo ed alle braccia, a causa delle percosse ricevute.
L’uomo, nonostante la presenza dei militari, ha addirittura mimato il gesto di tagliarle la gola.
La ragazza è stata portata in ospedale a Torre del Greco, dove è stata curata per le ferite con una prognosi di dieci giorni.
Agli inquirenti , la ragazza ha riferito che i litigi per il rifiuto di convertirsi all’Islam erano continui, innescati dai motivi più disparati, come un taglio di capelli.
Ha riferito ,di essere stata presa a pugni sul viso, di essere stata trascinata a terra mentre era al telefono con il militare a cui aveva chiesto aiuto, lo stesso che subito dopo la brusca interruzione delle comunicazioni ha lanciato l’allarme.
Reazioni della comunità
L’episodio si è svolto all’interno di una comunità religiosa che si occupa anche di assistenzialismo, gettando luce su un caso che ha destato grande preoccupazione e dibattito nella città di Portici.
La cittadina è scossa dall’arresto dell’uomo, accusato di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della sua compagna.