
La mancanza di trasparenza nel conteggio dei voti ha confermato i sospetti della vigilia, che vedevano in testa il candidato delle opposizioni Edmundo González
È conflitto aperto in Venezuela tra le due fazioni opposte che al momento riconoscono entrambi un proprio presidente.
Due morti e oltre 150 arresti nelle manifestazioni contro il risultato elettorale.
In tutta Caracas e nei bastioni del regime l’ira popolare abbatte statue di Chávez
Il presidente facente funzioni, Nicolas Maduro Moro ha dichiarato;
” Abbiamo assistito a una serie di eventi (…) attacchi violenti, che potrebbero essere definiti criminali, terroristici (…) diverse decine di queste persone sono state catturate in flagrante”
Il leader chavista, ha indicato che l’80% delle persone catturate “ha precedenti penali” e che alcune di loro sono rientrate nel Paese con voli di deportazione dagli Stati Uniti, ma non ha fornito le loro identità o ulteriori dettagli.
Secondo la Bbc, le accuse di frode si basano almeno su diversi fattori.
Innanzitutto, c’è una notevole discrepanza tra i risultati annunciati dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) e quelli rivendicati dall’opposizione, che lamenta una mancanza di trasparenza nel conteggio dei voti.
Machado ha definito il risultato un “oltraggio alla verità” e ha dichiarato che, secondo i dati disponibili all’opposizione, Edmundo González sarebbe il “presidente eletto” con il 70% dei voti.
Infatti, i rivali hanno denunciato di essere stati esclusi da numerosi seggi elettorali, non avendo così la possibilità di verificare i conteggi.
Inoltre, il fatto che il capo del Cne, Elvis Amoroso, sia considerato un alleato di Maduro ha sollevato seri dubbi sull’imparzialità dell’organo elettorale.
Ex autista di autobus a Caracas, diventato il delfino di Hugo Chávez,