De Ficchy Giovanni

De Ficchy Giovanni

Guardate bene questo signore.

Si chiama Jacques Baud, svizzero classe 1955.

Costui si diletta a trattare di argomenti di geopolitica.

Dirò poi che incarichi abbia ricoperto e cosa faccia oggi.

Baud è un classico cospirazionista e per questo molto criticato da analisti militari seri e veri esperti di politica internazionale.

Ama ribaltare l’evidenza e scavare nella dietrologia.

Ci scrive dei libri.

Per intenderci, pensate che Baud nega la responsabilità di Bashar al-Assad, il tirannico presidente siriano, nel ricorso ad armi chimiche (sarin e bombe al cloro) contro la popolazione.

Al tempo del crollo delle Torri Gemelle Baud aveva strenuamente professato che Osama Bin Laden non fosse implicato nell’attentato dell’11 settembre e che non fosse vero che gli americani lo cercassero.

La lista delle assurdità che Baud ha espresso è molto lunga.

Non si può qui riportare per intero.

Spesso il soggetto compare sui media, anche di destra, dove espone il suo punto di vista complottistico.

Alcune sue interviste sono su YouTube.

Il sito francese “Conspiracy Watch“, che ha per missione la smentita di teorie cospirazioniste farlocche, ha descritto lo svizzero come un “moltiplicatore di falsità”.

In relazione all’Ucraina Baud è inoltre noto per il suo appoggio deciso alle posizioni di Putin che giustifica facendo uso della stessa disinformazione sviluppata da Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina.

È così drastico nelle sue opinioni che sussiste il sospetto che sia al soldo del Cremlino.

Questo filo-putiniano mette per esempio in dubbio la responsabilità russa nella strage di civili a Boucha. Non pensa infatti che il massacro sia stato opera dei militari di Putin; ritiene invece probabile che sia stato pianificato dal servizio di spionaggio britannico e messo in pratica dallo SBU ucraino.

Baud afferma che non è stato il Cremlino a uccidere Litvinenko con il polonio.

Putin non avrebbe nemmeno comandato l’avvelenamento dell’ex agente segreto russo Skripal e di sua figlia.

E anche Navalny non sarebbe stato avvelenato per ordine del Cremlino.

Baud accusa sistematicamente chi contrasta le sue tesi assurde di essere pagato dall’estero.

Ecco un’altra sua chicca: Putin non ha alcuna intenzione di conquistare l’Ucraina o qualche suo territorio, vuole semplicemente smilitarizzarla, proprio come il leader russo ha annunciato.

Credo che nemmeno Orsini arrivi a collezionare tante castronerie come Baud, il che è dunque tutto dire.

A questo punto ci si chiederà se lo svizzero sia un tipo da bar sport un po’ tocco o un analista strategico. Come anticipato, vale la seconda.

Non solo; Baud è anche specialista d’intelligence e di terrorismo.

Da dove salta fuori un personaggio grottesco di tale fatta?

In effetti, in Italia non è molto noto.

Da lui pesca però a piene mani un filorusso come il generale italiano Fabio Mini, per esempio, che gli fa in pratica da eco, con poca fantasia.

E non è il solo.

Ebbene, Baud è un ex-colonnello capo di Stato Maggiore dell’esercito svizzero, è un ex agente dei servizi segreti svizzeri ed esperto di armi chimiche e nucleari.

È stato inoltre a capo della dottrina per le operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite a New York.

Ha un curriculum di incarichi corposo.

Ora io mi chiedo, ma com’è mai possibile che un simile soggetto abbia avuto le mansioni citate?

Come può essere stato nell’esercito svizzero a quel livello ed esporre argomentazioni deliranti come le sue?

Cosa dobbiamo pensare del Servizio segreto svizzero che, pur nella sua irrilevanza in Europa, annovera tra i suoi agenti simili dementi?

La Svizzera, che si professa neutrale ma che oggi riflette se intensificare i rapporti con la Nato, può subire influenze da un vergognoso mistificatore e manipolatore come Jacques Baud?

Baud sarà anche vergognoso, almeno per chi ha un po’ di sale in zucca, ma va considerato che i suoi libri sull’intelligence, la guerra in Ucraina e il terrorismo, vendono molto bene.

Sorge spontaneo il sospetto che almeno un poco Baud ci faccia, ovvero che le spari grosse e le condisca con un po’ di tecnicismi del mestiere al fine di speculare sui diritti d’autore.

Se fosse così, il che non è affatto inverosimile, Baud sarebbe ancora più disgustoso di come non lo dipingano le sue sortite.

Di Admin

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