Il 24 agosto, così come il 5 ottobre e l’8 novembre, nell’antica Roma si celebrava il 𝗠𝘂𝗻𝗱𝘂𝘀 𝗣𝗮𝘁𝗲𝘁, una festività particolare legata al mundus, un pozzo rituale situato nel Foro Romano.

👉🏻 Durante queste giornate, il mundus veniva aperto sollevando la pietra che normalmente lo chiudeva. Questo pozzo, che oggi alcuni identificano con l’umbilicus urbis, ovvero il centro simbolico di Roma e dell’intero mondo romano, era considerato una porta verso gli Inferi – oggi anonimo monumento conico in mattoni un tempo rivestito di marmi bianchi e colorati tra i Rostra e l’Arco di Settimio Severo (che lo restaurò proprio durante la costruzione dell’arco).

Le origini del mundus sono avvolte nel mistero, ma si ritiene che potesse derivare da antiche tradizioni agricole, forse legate all’uso del pozzo come silos sotterraneo per immagazzinare cereali.

Tuttavia, con il passare del tempo, assunse un significato più sinistro, diventando associato a Dis Pater e Proserpina, le divinità romane degli inferi. Durante i giorni in cui il mundus restava aperto, si credeva che gli spiriti dei morti potessero risalire nel mondo dei vivi attraverso questa apertura, stabilendo così una connessione diretta tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Questa credenza portò la festività a essere considerata lugubre e infausta, tanto che durante questi giorni era sconsigliato intraprendere qualsiasi attività significativa o importante.

La natura di questa celebrazione e il suo collegamento con gli inferi ne fecero un evento temuto, caratterizzato da un’atmosfera di rispetto e paura nei confronti delle forze dell’aldilà.

Di Admin

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