De Ficchy Giovanni

E’ chiaro che la decisione di selezionare Kamala Harris c’è già da tempo, già da tempo e avevano già fatto una serie di valutazioni. 

Il partito Democratico è guidato da due clan familiari, in lotta tra loro per il controllo, quello della famiglia Clinton e quello della famiglia Obama, gli elettori non contano nulla, nonostante si chiami “democratico”, nessuno a mai votato per Kamala, che appariva fino a poco tempo fà una “palla al piede” per il decrepito Biden.

Figura piuttosto anonima dell’amministrazione Biden, messa da parte il più possibile nelle grandi apparizioni pubbliche per via delle sue atroci capacità retoriche, rappresenta però il punto di incontro tra le due grandi famiglie che dominano il partito democratico.

Infatti lei non si era nemmeno sognata di candidarsi alle primarie, stravinte a suo tempo dal “pesce bollito” Biden.

 il Partito Democratico arriva a questa elezione quindi un po’ senza tante alternative, vale a dire si gioca tutto per tutto e quindi la fazione di Hillary Clinton sa che non avrà un’altra occasione e se deve fare quello che vuole fare o se vuole fare quello che desidera fare deve prendere delle misure drastiche, deve fare in modo che Kamala Harris venga a qualsiasi costo.

Barack Obama ha consentito di avere Kamala Harris come candidato eliminando Biden perché se viene eletta e mantiene la presidenza e a quel punto Obama ha già degli suoi uomini nella Casa Bianca e può avere sempre la sua influenza. 

Un mio amico giornalista, che vive e lavora negli States mi ha fatto notare una cosa interessante , ossia è dal giorno dopo la nomina ufficiosa che poi era già ufficiale di Kamala Harris come nuovo candidato a presidenziale per il Partito Democratico già in tutti gli Stati Uniti c’erano cartelli ovunque pubblicitari, volantini, manifesti, documentazione promozionale.

Questo ci fa capire che la decisione di mettere Kamala Harris in campo non è recente perché questo tipo di cose richiede tempo.

Chi ha gestito, come il sottoscritto una campagna elettorale sà bene che per prima cosa bisogna avviare la tipografia, ordinare il materiale, distribuire tutto questo poi in giro per gli Stati Uniti, avere spazi pubblicitari già disponibili, e mi diceva lui che ci vogliono almeno tre mesi,

Quindi lui sostiene che sono già mesi che avevano deciso di insediare Kamala Harris al posto di Biden e direi che i fatti lo confermano.

Nelle ultime settimane, i mass media hanno messo in atto una massiccia campagna di manipolazione dell’opinione pubblica, al fine di ridipingere la nostra percezione di chi sia questa donna, di chi sia veramente Kamala Harris.

Questo ci fa capire quale è la posta in gioco in questa elezione e ci fa capire che appunto i clan non si fermeranno davanti a niente pur di farle eleggere, anche perché non appena è partita la campagna di Kamala Harris l’attentato di Trump è sparito.

Non se ne parla più, è come se non fosse neanche successo e la forza, la macchina della propaganda è al lavoro notte e giorno senza interruzioni di sorta, su tutti i fronti per spingere la candidatura di Kamala Harris 

In un certo senso l’attentato di Trump doveva essere l’elemento scatenante di questo evento, cosa che comunque è successa ma è successa in modo diverso da quello che si aspettavano.

In America, l’economia và male, le misure economiche di Biden hanno prodotto risultati piuttosto deludenti che ora vengono pubblicizzati come miracolosi mentre in realtà, la gente non riesce più a fare la spesa, fatica a pagare le spese necessarie, a pagare l’affitto, a pagare il mutuo e gli americani hanno raggiunto un livello record di indebitamento sulle carte di credito. 

A ragione della famosa “luna di miele”, che consente ai neo candidati di ambientarsi, di crearsi uno spazio, vede  i sondaggi favorevoli, ma sono una cosa da prendere con le dovute cautele, abbiamo visto che sono stati sempre sbagliati, quindi non vi attribuirei troppa importanza, tuttavia ci danno un segnale perlomeno di dove spinge la propaganda, di qual è il tipo di messaggio che vogliono far arrivare. 

Intanto vengono fatte trapelare indiscrezioni sulle posizioni di politica economica proposte dalla coppia Harris-Walz,  che includono alcune idee assolutamente stupide e radicali.

Alcune delle quali provengono direttamente dal libro 1984 di George Orwell, due delle loro proposte politiche, in particolare, riguardano l’inflazione,” ” quando sarò presidente, dal primo giorno sarà una priorità lottare per abbassare i prezzi. Affronterò le grandi aziende che gonfiano i prezzi con mezzi illegali. Prenderò di mira le grandi aziende, che sono proprietarie di molti immobili, e che aumentano gli affitti in modo ingiusto a discapito delle famiglie che lavorano.”

La compagna Harris , è quindi una vera socialista,

Si parla d’imporre un salario minimo di 20 dollari all’ora, a livello nazionale, senza che vi sia un minimo riscontro in termini di aumenti di produzione, denaro gratis, che farebbe aumentare di conseguenza l’inflazione.

E qual è la sua soluzione per l’inflazione?

Controllo degli affitti e blocco dei prezzi, una politica di tipo marxista, dannosa che avrebbe conseguenze devastanti per l’economia statunitense. 

Il suo obiettivo è di ridurre la popolazione.

Se l’è fatto scappare.

Ecco perchè la scelta dei suoi, mentori di inserire nella corsa presidenziale, il più abortista di tutti i tempi Walz.

 È solo un’illusione.

Fortunatamente Il periodo della luna di miele sta per finire.

Di Admin

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