Giovanni De Ficchy

Giornalista specializzato in Economia

 Paolo Savona (economista seguace di Modigiani, Nobel all’economia), presidente della Consob ed ex ministro per gli Affari europei, ha recentemente spiegato in un suo intervento , che la situazione del Nostro debito pubblico, non è poi tanto disastrosa.

L’Italia è uno dei Paesi con la ricchezza privata più alta al mondo, un dato che cozza con l’elevato debito pubblico.

Mettendo in evidenza le potenzialità del Nostro sistema produttivo, e sottolineando un aspetto della nostra economia che troppo spesso dimentichiamo: la straordinaria forza del risparmio italiano.

Savona ci ricorda infatti che l’Italia possiede un tesoro nascosto: 16 trilioni di euro di attività finanziarie nelle mani dei cittadini.

Mentre molti si affannano a dipingere scenari apocalittici (se non ridicoli) per il nostro debito pubblico….

Così ci spiega Savona, non è solo un vanto nazionale, ma una vera e propria garanzia di stabilità economica.

Pensate: con una tale riserva di risparmio, persino un debito pubblico pari al 200% del PIL (ben oltre il nostro attuale 130%) non sarebbe un ostacolo insormontabile.

Ciò non significa che non esista un limite all’indebitamento, ma per garantirne la sostenibilità il suo saggio di incremento deve restare mediamente al di sotto del saggio di crescita del Pil.

Se il criterio di razionalità indicato venisse accettato a livello europeo e fosse rispettato dalle autorità di Governo, si restituirebbe ai debiti sovrani, incluso quello italiano la dignità di ricchezza protetta che a essi attribuiscono giustamente gli investitori”

È come avere una cassaforte piena d’oro in cantina mentre ci preoccupiamo per il conto del ristorante.

Chiarisce che l’Italia non è un problema per l’Europa, bensì una risorsa preziosa.

Siamo come quel ricco zio che tutti vorrebbero avere: non solo non chiediamo prestiti, ma addirittura ne concediamo più di quanti ne riceviamo.

Un vero e proprio bancomat per le necessità degli altri paesi europei.

E che dire dei timori di insolvenza che ogni tanto qualche uccello del malaugurio si diverte a diffondere? Savona li spazza via con un gesto della mano: “oggettivamente infondati”, dice.

E ha ragione: con la forza delle nostre imprese competitive a livello globale e questo materasso di risparmi su cui riposare, l’Italia ha tutte le carte in regola per guardare al futuro con fiducia.

Certo, ci sono ancora sfide da affrontare.

Savona parla di “contrasto alla speculazione”, e non possiamo che essere d’accordo.

È ora di mettere fine a quei giochi finanziari che distorcono la realtà della nostra economia, più solida di quel che si vuol far vedere.

Il messaggio di Savona è chiaro: abbiamo le risorse, abbiamo il talento, abbiamo la determinazione.

Il futuro dell’Italia è luminoso come il sole che bacia le nostre coste.

Va cambiato il sistema, a partire dal patto di stabilità, un cappio al collo.

Serve partire dal debito aggregato (pubbblico+privato) e ragione su dati reali (parlare solo di debito pubblico è fuorviante).

Insopportabile la retorica mediatica, la Francia ha un deficit mostruoso e la Germania 800 miliardi fuori debito e Scholz costretto a mentire sulla scalata Unicredit…

Sosteniamo il Paese, le aziende italiane e la cultura industriale promuovendo personaggi come Enrico Mattei.

Di Admin

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