Dario Miccheli

Stavo discutendo con mio nipote , che per sua costituzione è un pragmatico, matematico, rifiutante tutto quello che non è terreno, tangibile, dimostrabile, un estremo assertore del fine assoluto del denaro e di quello che da esso deriva, potere , possesso di beni e cose.

Nel suo pensiero Dio non esiste e non è dimostrabile, può tornare utile solo per impostare un regime di simonia, per creare un movimento di carattere economico, fra me e lui non può esserci dialogo , partiamo da posizioni talmente diverse ,che non può che nascere una disputa senza fine e senza vincitori.

Si parlava del nuovo Presidente Americano, della sua impostazione sulle guerre in atto , la pace quale strumento per fare “commercio” , d’altronde , tutte le guerre nascono e si concludono ad opera di algoritmi economici , tutto ha un prezzo nascosto, o esplicito .

L’America sceglie la strada commerciale per “parlare” DI PACE , ma che in realtà è solo una nuova guerra , che non è guidata da generali e truppe sul campo , ma che sa fare dolore e morte in un modo diverso, più subdolo , ma che costringe il popolo ha subire, a pagare di persona, con una vita soggetta alla volontà dei nuovi tiranni economici.

La Cina ha colonizzato l’Africa per le terre rare, la nuova corsa all’oro , comporta la destabilizzazione dei Governi della regione e tra l’altro comporta la migrazione di popoli colonizzati , che corrono a loro volta a colonizzare un Europa che è rimasta al palo e non è in corsa per la nuova guerra, ma la Russia e l’America , ora si tendono la mano per creare un nuovo “cartello”, che renda ininfluenti l’ascesa Cina, dell’India e dei paesi collegati.

Come si vede è un nuovo ordine mondiale che ridisegna prospettive economiche e di struttura, gli uni e gli altri tutti pronti a “colpire” gli avversari , in questa corsa.

Ciao nipote , tu che neghi la filosofia, ininfluente in questo mondo pragmatico economico , che guerreggia di nascosto alla parola stessa, guerra, ma che si combatte ovunque e tutti i popoli ne sopportano le conseguenze drammatiche , tutti in attesa che “altri” decidano di che miseria dovremo morire.

E quindi , prima vivere o forse sopravvivere e poi fare filosofia sosteneva Aristotele, filoso greco, attento alla realtà effettuale.

Prendiamo in mano il nostro futuro, alzati Europa, o per te è finita, il treno è passato, sui binari a guardare il popolo senza speranze.

Ecco nipote, a cosa serve la filosofia, a creare un futuro che ora non c’è, ma che potremmo recuperare.

Basta credere che sia possibile.

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