Alla memoria di Sua Santità Papa Francesco

Caro Padre,
sei tornato alla casa del Signore in un silenzio che pesa come un velo sacro sulle anime di chi ha visto in te un pastore instancabile, un uomo di Dio, un servo umile della Verità. Ci hai lasciati alle prime luci del Lunedì dell’Angelo, nel momento in cui il cielo si fa testimone della vittoria della vita sulla morte, e anche ora la tua luce risplende oltre le ombre di questa terra.
Su di te è stato gettato fango, fango amaro e ingiusto, non solo dalle mani di chi ti osteggiava apertamente, ma anche da coloro che avrebbero dovuto sorreggere il tuo cammino con fratellanza e lealtà. Il fuoco amico di alcuni vescovi e sacerdoti cattolici romani ti ha esposto alla gogna mediatica, ti ha ferito con parole e silenzi, con colpi dati non per correggere, ma per demolire. Eppure, come ci ha insegnato il Signore: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.
Ora il mondo si divide tra il dolore sincero di chi ti ha amato e sostenuto, e l’ipocrisia di governanti che hanno perseguitato i poveri, gli stranieri, i dimenticati. Tra le lacrime vere e le parole false, tra il lutto dei giusti e l’opportunismo dei potenti. Noi, monaci Francescani Cattolici Cattolici Ortodossi alziamo le nostre preghiere per te, per il tuo cammino verso il Padre, per l’eredità spirituale che hai lasciato a questa Chiesa, che ha vacillato e che vacilla, ma che, nella sua verità più profonda, resta casa di Dio.
Ora riposi nella pace, ma il tuo insegnamento resta. Ti affidiamo al Signore, mentre qui, tra le spine del mondo, rimaniamo pellegrini della fede, cercando il volto di Cristo nella speranza e nella carità.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
Mons. Masseo Emilio Boni
Priore Generale dei Monaci Francescani Cattolici Ortodossi