De Ficchy Giovanni

Alessandro Sallusti dovrebbe diventare direttore editoriale di Al Giornale, con Tommaso Cerno (attualmente direttore del Tempo) che ne prenderebbe il posto come direttore.
Daniele Capezzone si sposterebbe a Piazza Colonna, mentre Vittorio Feltri assumerebbe la direzione editoriale di Libero, precedentemente ricoperta da Capezzone e che Sallusti lascerebbe libera al Giornale.
Il giro di poltrone sarà accompagnato anche da una profonda riorganizzazione tecnica della gestione editoriale delle testate del gruppo.
Si parla di una centralizzazione delle funzioni chiave, come la revisione, il controllo qualità e la gestione degli archivi, in modo da garantire maggiore uniformità e coerenza tra le diverse pubblicazioni.
Fuori da questo domino resisterebbero la direzione di Mario Sechi a Libero e quella di Osvaldo De Paolini al settimanale Moneta, testata economico-finanziaria varata di recente e legata ai quotidiani degli Angelucci (ma anche venduta separatamente).
Resisterebbe pure Augusto Minzolini – sempre che la sua posizione al vertice del Giornale non venga messa in discussione dalle prossime mosse di Maurizio Belpietro, desideroso di tornare a casa base.
Questo comporterà inevitabilmente una rimodulazione delle responsabilità e dei ruoli all’interno delle redazioni, con possibili accorpamenti di settori e la creazione di nuove figure professionali più orientate al digitale e alla crossmedialità.