George Guido Lombardi

Si sono conclusi i colloqui ristretti tra Vladimir Putin e Donald Trump, durati circa 3 ore, con solo due consiglieri per parte. Putin: “I colloqui sono stati utili, con un’atmosfera costruttiva”.

Anchorage, in Alaska era considerato un punto di partenza in preparazione dell’incontro (eventuale) tra Mosca e Kiev. 

Trump: “Ci sono molti, moltissimi punti su cui siamo stati d’accordo (..:) su un paio di questioni importanti non ci siamo ancora del tutto arrivati, ma abbiamo fatto dei progressi”.

Sul tavolo della trattativa tra le altre, l’offerta di terre rare a Mosca e la richiesta di garanzie di difesa a Kiev.

Ma la vera trattativa tra le due superpotenze è di natura economica, infatti la Federazione Russa produce 11 milioni di barili di petrolio al giorno, che rivende poi sul mercato, magari attraverso l’India, o triangolando con altre nazioni.

La decisione di accettare la trattativa da parte dello zar, deriva proprio dal fatto che Trump aveva minacciato di applicare delle sanzioni e dei dazi ,proprio a quei paesi che negoziano con la Federazione Russa in prodotti petroliferi.

Stiamo parlando di 600 milioni di dollari al giorno, una cifra che serve a Putin per pagare le spese di guerra .

Se la trattativa con l’Ucraina, và a buon fine ci guadagnano tutti.

Guarda caso da diversi mesi il Presidente Trump parla apertamente della Groenlandia, come di una eventuale regione da aggiungere ai territori amministrati dal gigante nord americano.

La Groenlandia, un’isola di austera bellezza e immensa importanza strategica, si trova in prima linea nelle sfide geopolitiche del XXI secolo.

Le sue abbondanti risorse naturali, unite al rapido scioglimento della calotta glaciale artica, l’hanno spinta al centro di una complessa interazione tra potenze globali nella competizione per influenza e accesso.

E la Federazione Russa, oltre al Dragone cinese, hanno mire espansionistiche sull’isola amministrata oggi dalla Danimarca.

Così l’intricata rete di dimensioni storiche, economiche, ambientali e indigene che plasmeranno il destino della Groenlandia, saranno presto rese note al grande pubblico.

L’impatto del cambiamento climatico e dei diritti della popolazione indigena Inuit ,si intrecciano in tutta la narrazione attuale sulla groenlandia, e Trump ha dimostrato al momento una comprensione completa delle complesse dinamiche geopolitiche che si svolgono nell’Artico, inoltre sta promuovendo per gli abitanti, al contempo politiche ambientalmente responsabili e socialmente eque.

Di Admin

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