Ze’ev (Vladimir) Jabotinsky fu il fondatore del movimento revisionista sionista, propugnando un nazionalismo ebraico forte e militante. Il suo pensiero si costruì, in parte, anche grazie all’ammirazione per alcune forme di fascismo italiano. In effetti, scrisse: «All my views on nationalism, the state, and society were developed during those years under Italian influence» .
Nel 1934, Jabotinsky, con il benestare di Mussolini, istituì una scuola navale per Betar a Civitavecchia. Vi furono inviati giovani betarim da varie parti d’Europa, Palestina e Sudafrica, per essere addestrati alla vita marinara in vista della futura Marina ebraica . Le autorità fasciste accolsero con favore l’iniziativa: i cadetti indossavano uniformi con ancora, menorah e, simbolicamente, il fascio littorio; durante le cerimonie intonavano “Viva l’Italia, Viva il Re, Viva il Duce!”, accompagnati dall’inno “Giovinezza” e da benedizioni ravvicinate a Mussolini .
Le fonti sottolineano che, nonostante Betar si dichiarasse estraneo alla politica fascista, i cadetti manifestarono sostegno pubblico al regime, ad esempio partecipando a marce di solidarietà durante la guerra italo–etiopica e raccogliendo materiali per l’industria bellica italiana .
Ideologia e immagine: il fascismo israeliano?
L’uso di simboli e rituali fascisti da parte di Betar e i legami ideologici con l’Italia del Duce hanno portato alcuni storici e commentatori a parlare di un’“eredità fascista” nel sionismo revisionista. Alcuni scrivono che furono contiguità ideologiche, altri evidenziano che questa alleanza fu anche tattica e pragmatica . Negli anni successivi, Betar avrebbe dato origine a correnti politiche autoritarie in Israele, connessi ad altri gruppi come Irgun, e influenzato figure che poi diventarono premier, quali Menachem Begin o Itzhak Shamir .
Addestramento a Civitavecchia: un ponte tra politica e formazione
La Scuola Nautica di Civitavecchia (1934–1938) fu una realtà unica nel suo genere. Gestita da Jeremiah Halpern sotto l’egida del movimento Betar e co-diretta da Nicola Fusco, figura dei fascisti locali, formò circa 200 allievi betarim in formazione marinara .
Le cerimonie pubbliche erano ricche di ritualità simboliche (“Giovanezza”, benedizioni, saluto romano) e Patrick Renzo De Felice citò Halpern come una sorta di “commissario politico” nella scuola . Un tragico incidente segnò la storia dell’istituto: un allievo perse la vita mentre nuotava, e la commemorazione fu accompagnata da una solenne cerimonia mazziniana con saluto romano a bordo della nave italiana “Domenico” .
L’esperimento si concluse nel 1938, con l’avvento delle leggi razziali e il deterioramento dei rapporti tra fascismo e comunità ebraica .
Il padre di Netanyahu e il sionismo revisionista
Benzion Netanyahu, padre dell’ex primo ministro Benjamin Netanyahu, fu attivo nel movimento revisionista: co-direttore del quotidiano Betar nel 1933–1934 e segretario personale di Jabotinsky in seguito . Non è tuttavia documentato che lui stesso abbia frequentato la scuola di Civitavecchia, ma la sua stretta connessione con Jabotinsky lo pone nella vicinanza ideologica dell’ambiente del Betar.
Conclusione storica
Questo episodio evidenzia i paradossi di una congiunzione storica controversa: un movimento ebraico militarizzato, idealmente antifascista, che invece trovò terreno ideologico e pratico nella collaborazione con Mussolini. Betar a Civitavecchia fu una scuola militare, politica e simbolica, che ha lasciato tracce nella memoria del sionismo di destra e nella fondazione della marina israeliana.