Il  burattino Castrista Inaugura in Vietnam Ciò che in Cuba Non Esiste



In un mondo in cui l’accesso ai farmaci e alla salute è considerato un diritto fondamentale, la situazione a Cuba continua a destare preoccupazione. Recentemente, il dittatore designato Miguel Díaz-Canel ha inaugurato una moderna fabbrica di produzione di farmaci a Hanoi, Vietnam, nell’ambito della collaborazione tra Cuba e Vietnam della società Genfarma.

Diaz Canel in fabbrica

Questo sviluppo ha sollevato interrogativi e controversie, soprattutto considerando che mentre il regime cubano si impegna ad esportare “salute” e “ricchezze” all’estero, la crisi sanitaria nella sua stessa nazione sembra aggravarsi.

 Il Contesto Cubano

La situazione sanitaria a Cuba è critica. Le farmacie cubane sono spesso inaccessibili, e molte delle medicine basilari, come l’aspirina, scarseggiano notevolmente.

Diverse testimonianze da parte di cittadini cubani evidenziano un sistema sanitario pubblico al collasso, dove gli ospedali non riescono a fornire assistenza adeguata a una popolazione bisognosa. La mancanza di medicinali essenziali ha portato a un incremento della mortalità tra i malati e a una generale perdita di fiducia nel sistema sanitario nazionale.

Nonostante ciò, il regime di Fidel e Raúl Castro ha cercato di promuovere un’immagine di eccellenza nel settore biomedico attraverso BioCubaFarma, un consorzio volto all’esportazione di prodotti farmaceutici.

L’inaugurazione della nuova fabbrica in Vietnam rappresenta un ulteriore passo in questa direzione, accendendo polemiche su come vengono allocate le risorse e quali siano le vere priorità del governo cubano.

La Nuova Iniziativa del Regime

L’apertura della pianta Genfarma in Vietnam non è solo un’iniziativa economica, ma anche simbolica. Essa segna il tentativo del regime cubano di posizionarsi come un attore globale nel settore della salute, contribuendo al mercato farmaceutico internazionale mentre ignora le gravi carenze interne.

Le domande che sorgono spontanee sono: perché il governo cubano investe ingenti risorse in progetti all’estero quando le necessità fondamentali della sua popolazione non vengono soddisfatte?

Un Miraggio di Solidarietà?

Nel corso degli anni, il governo cubano ha spesso giustificato le proprie politiche economiche e di cooperazione internazionale con l’idea di solidarietà tra i popoli.

Tuttavia, la disconnessione tra la retorica e la realtà quotidiana dei cubani crea una frattura angosciante.

La produzione di farmaci in Vietnam sembra più un’opportunità per generare profitti e accrescere l’influenza diplomatica piuttosto che un vero impegno verso il benessere del popolo cubano.

 Sostenibilità e Impatto Locale

Mentre il regime celebra le nuove strutture produttive e le relazioni internazionali, è fondamentale chiedersi se questi sviluppi possano effettivamente tradursi in vantaggi tangibili per la popolazione cubana.

C’è una reale possibilità che i farmaci prodotti in Vietnam vengano distribuiti a Cuba?

Oppure il loro destino sarà quello di alimentare le esportazioni destinate a mercati esteri, lasciando il popolo cubano senza le risorse di cui ha disperatamente bisogno?

L’approccio del regime castrista tende a favorire strutture che possono generare profitti immediati piuttosto che investire in soluzioni a lungo termine per le carenze sanitarie interne.

In questo contesto, la domanda rimane: chi trae realmente beneficio da queste iniziative?

Le risposte sembrano spesso suggerire che il profitto e la politica estera prevalgono sul benessere dei cittadini cubani.


La recente inaugurazione della pianta di Genfarma in Vietnam è un chiaro esempio delle contraddizioni e delle sfide che affronta il regime cubano.

Mentre si sforza di presentarsi come un esportatore di salute e medicinali, la realtà è che milioni di cubani continuano a lottare per ottenere cure e farmaci di base.

È essenziale che la comunità internazionale e la popolazione cubana stessa pongano interrogativi su queste politiche e richiedano maggiore trasparenza e responsabilità al governo.

Se da un lato l’iniziativa in Vietnam potrebbe rappresentare una potenziale espansione delle capacità produttive cubane, dall’altro resta da vedere se esisterà un reale impegno a migliorare le condizioni sanitarie interne.

Fino a quando il regime castrista continuerà a ignorare le necessità fondamentali del suo popolo, queste iniziative verranno percepite come meri strumenti di sfruttamento e profitto, lontano dal concetto di bene comune.

In conclusione, non possiamo non chiederci se in un futuro prossimo i frutti di tali produzioni all’estero arriveranno mai a risolvere le penurie di Cuba o se, come spesso accade, si tratterà semplicemente di un’ulteriore facciata del regime per consolidare il proprio potere.

Lasciateci la vostra opinione nei commenti: la vostra voce è importante in questo dibattito cruciale per il futuro dell’isola.

Di Admin

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