L’EU(RSS) INVASA DALLE VETTURE CINESI!

La scena è surreale: nel bel mezzo di una calda estate, l’industria automobilistica europea si trova a fare i conti con una realtà che sembra scritta da un autore di satira.

Gli ultimi dati dell’ACEA (l’associazione europea dei costruttori d’auto) non sono solo una doccia gelata, ma un vero e proprio tsunami in piena regola.

E mentre il nuovo CEO di Stellantis, chissà come, riesce finalmente a far capire anche al ben noto John Elkann che “è arrivato il momento di fare mea culpa”, la filosofia editoriale di Elkann stesso rimane incrollabile, come il Titanic che continua a navigare verso l’iceberg.

Ma andiamo ai fatti: nei primi cinque mesi dell’anno, Stellantis ha registrato un crollo di 859.950 immatricolazioni, un impressionante -8,4% che ha visto la sua quota di mercato scivolare dal 16,9% al 15,4%.

Una catastrofe, se consideriamo che marchi storici come Alfa Romeo, Peugeot e Citroën sembrano essersi messi in marcia controcorrente, con risultati incoraggianti, mentre gli altri marchi affondano nel pantano.

È comunque un segnale che l’Europa è in preda a un cambiamento tumultuoso.

E parliamo poi di Tesla: Elon Musk, il re dell’innovazione, ha compiuto un errore strategico fatale supportando Donald Trump.

Che mossa astuta!

È come se, dopo aver costruito un castello di sabbia sul lungomare, avesse deciso di farci una festa con i gabbiani.

Il risultato?

Un’ulteriore flessione nelle vendite ed un’immagine di marca sempre più offuscata.

Il problema principale sembra risiedere nella scelta autolesionistica della Commissione europea di spingere per l’elettrificazione completa delle vetture, senza tener conto della realtà del mercato.

Le vendite di auto elettriche nel continente continuano a rimanere sotto la soglia del 15,4%, mentre nei paesi come Norvegia, Belgio e Olanda, che hanno deciso di abbracciare politiche ecologiste, le cose sembrano andare un po’ meglio.

A proposito di Germania: avete sentito la notizia?

Nel 2023 sono stati aboliti gli incentivi!

Forse qualcuno ha pensato che le auto elettriche si vendessero come i gelati in estate.

Ora, non possiamo trascurare l’aumento dei marchi cinesi nel mercato europeo.

Con tassi di crescita da far impallidire i nostri marchi storici, SAIC, proprietaria di MG, registra un impressionante +38% a maggio.

Se questo non è un campanello d’allarme, allora non so cosa lo sia.

I marchi cinesi hanno raddoppiato la loro quota di mercato in Europa, mentre i vari Ursuletta von der Unfähig e i suoi 26 commissari sembrano impegnati in un gioco di carte dove nessuno sta vincendo.

La somma dei loro QI non raggiunge nemmeno le aspettative minime per un comune trader di borsa!

Ma Byd non è certo pronta ad accontentarsi della sola crescita.

Oh no!

Ha deciso di offrire un “superbonus” di 10.000 € a chi rottama i vecchi modelli entro il 30 settembre.

Avete capito bene: stanno pagando i clienti per convincerli ad acquistare auto elettriche.

Quale strategia brillante!

Sembra quasi che il più grande produttore di vetture elettriche al mondo non stia vendendo auto, ma tentando di convincere i potenziali clienti che l’elettrico è davvero una bella idea, quasi come un venditore ambulante di sogni in un mercato caotico.

Ma, a dirla tutta, il calo del 15% di Byd quest’anno parla chiaro: anche i colossi devono faticare.

La proiezione di Byd era di vendere ben 5,5 milioni di vetture elettriche nel 2025.

Ma guardando i numeri reali, nei primi otto mesi hanno venduto solo 2,49 milioni di auto (un misero 45%).

Ora, considerando che il tempo stringe e i restanti quattro mesi non sembrano promettere un miracolo, potremmo dire che la strategia di “vendita” ha bisogno di una seria revisione.

Per ora, sembrano più delle promesse da bar che strategie di marketing.

In tutto questo, l’Europa appare sempre più disorientata.

L’automotive europeo, un simbolo di ingegneria e innovazione, si ritrova improvvisamente in balia di competitor agguerriti.

La stagnazione del mercato delle vetture endotermiche e l’incapacità di convincere i consumatori sulle auto elettriche pongono interrogativi su come venire a capo di questa tempesta perfetta.

Cosa ne sarà del futuro dell’automotive in Europa?

Chissà.

Forse, dovrebbero considerare di tornare a produrre auto che le persone vogliono realmente acquistare, piuttosto che concentrarsi su ideologie e trend che sembrano più un miraggio che una realtà.

Se non si cambia rotta, la domanda “Chi sarà il prossimo leader del mercato?” diventerà un’inquietante previsione, probabilmente con un sorriso cinico da parte dei marchi asiatici.

In conclusione, l’industria automobilistica europea deve affrontare un’epoca di cambiamenti drammatici.

Dalla rivalità con i marchi cinesi al fallimento nell’adattarsi alle esigenze del mercato, il futuro è pieno di incognite.

In questo scenario, la risata può essere l’unica risposta rimasta.

Dopotutto, quando la barca affonda, l’unico rimedio può essere prendere un buon bicchiere di vino e godersi il panorama, mentre i cinesi continuano a dominare il mercato.

Di Admin

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