Gesù e la spada

Il Prof. Odifreddi e l’Arte della Citazione Libera: Un’Analisi Ironica

Il prof. Piergiorgio Odifreddi è un personaggio che, come una meteora, ogni tanto riappare nel firmamento del dibattito pubblico italiano.

La sua recentissima affermazione riguardante l’uccisione di Kirk, di cui ha tentato di giustificare il significato con un riferimento a Gesù, merita un esame più approfondito. Ma andiamo con ordine.

Citazioni e Confusioni: L’Eredità di un Fraintendimento

Odifreddi, nella sua perenne ricerca di una verità assoluta, ha citato una frase che, a suo dire, sarebbe stata pronunciata dal Cristo: “Chi di spada ferisce, di spada perisce”.

Peccato che, a guardare nei testi sacri, questa frase non possa essere attribuita, né al Vangelo né alla tradizione cristiana.

Infatti, la citazione corretta pare derivare da un motto latino, “qui gladio ferit, gladio perit”, ripreso nei Sermoni di Agostino.

Qui si aprono le porte di un discorso interessante: quale credibilità possiamo attribuire a chi cerca di infarcire le proprie argomentazioni ricorrendo a citazioni tratte da fonti inesistenti?

Gesù e la Spada: Un’Interpretazione Curiosa



Se ci immergiamo nel Vangelo, scopriamo un Gesù piuttosto cauto in merito alla spada. Infatti, nel decimo capitolo del Vangelo di Matteo (versetto 34), compare una frase che si discosta notevolmente dalla versione odifreddiana: “Non sono venuto a portare pace, ma spada”.

Odifreddi

In questo passaggio, il messaggio di Gesù appare come una proclamazione di guerra spirituale, un invito a considerare la disobbedienza in nome di una verità più alta.

Tuttavia, nel capitolo 26, egli ammonisce Pietro di riporre la spada: “Quelli che prendono la spada di spada moriranno”.

Qui, non solo si smonta la retorica bellicista, ma si offre un’importante distinzione tra l’uso della forza e la giustizia divina.

Dove sta l’incoerenza, se non nell’incapacità di leggere il testo sacro con attenzione?

Ignoranza o Saccenza?

Un Dilemma Esistenziale

In molte delle sue dichiarazioni, Odifreddi dimostra un’arroganza che sfiora il ridicolo.

Non può sfuggire a nessuno che, nel tentativo di ergersi a pontefice della verità, egli scivoli in una serie di affermazioni che renderebbero orgogliosi i più acuti satirici.

Eppure, quanto sarebbe rinfrescante sentire qualcuno, magari un collega accademico, alzare la voce e dare dell’ignorante a questo saccente professore!

Ma la questione non è così semplice. Viviamo in un’epoca in cui il disprezzo per le fonti autentiche e attendibili sembra prevalere su qualsiasi altro valore.

Si potrebbe obiettare che tutti noi, in virtù della nostra “umanità”, siamo suscettibili di errori. Tuttavia, attribuire erroneamente citazioni sacre a figure emblematiche come Gesù è un colpo particolarmente basso, anche per Odifreddi.

L’Incredibile Sottovalutazione dei Fact Checkers

Addentriamoci ora nel regno dei fact checkers, quegli instancabili paladini della verità che contrastano le fake news.

Davvero non riescono a trovare il coraggio di mettere in discussione le affermazioni di un professore così noto?

Oppure, in un mondo dove le alte cariche intellettuali devono essere rispettate a tutti i costi, viene riservato un trattamento di favore agli eccentrici come Odifreddi?

Immaginiamo un incontro tra il professore e un fact checker. “Ma professore, lei ha citato Gesù! E dice che lo ha fatto correttamente?”.

“Certo, ho usato una formula simile! Non è questo ciò che conta?”. E così via, in un gioco al massacro in cui il peso delle parole viene via via svuotato di significato.

La Necessità di un Ritorno al Buon Senso

In definitiva, ciò che colpisce non è tanto la confusione generata dalle affermazioni di Odifreddi, quanto l’assenza di un dibattito serio che contesti pubblicamente queste affermazioni. Saremmo davvero in grado di affrontare un moderato confronto di idee senza ricorrere a frasi fatte, slogan o citazioni inventate?

Qual è il prezzo da pagare per mantenere una certa facciata di rispetto nei confronti di chi, in fin dei conti, mostra una carenza di rigore analitico?

La storia ci insegna che la verità è spesso soggetta a interpretazioni, ma quando questa viene distorta a tal punto da diventare irriconoscibile, è nostro dovere alzare la voce.

Odifreddi, con la sua saccenza, potrebbe aver conquistato un certo pubblico, ma nel farlo, ha indubbiamente perso di vista il signficato più profondo e importante delle parole.

E mentre continuiamo a discutere se sia giusto attribuire a Gesù ciò che non ha mai detto, possiamo convenire su una cosa: l’ironia, in fondo, potrebbe essere l’unico strumento veramente efficace per combattere l’ignoranza travestita da conoscenza.

Di Admin

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