I risultati di queste elezioni – le prime dall’insediamento del governo conservatore della CDU – confermano la crescita del partito di destra, che sta consolidando il suo sostegno anche al di fuori dei Länder della Germania orientale.

De Ficchy Giovanni

Ah, le elezioni comunali in Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popoloso della Germania!

Un evento da non perdere per chi ama le emozioni forti e i drammatici colpi di scena del panorama politico europeo.

Come se avessimo bisogno di un altro motivo per fare il tifo di fronte ai nostri schermi, giusto?

E quindi, armati di popcorn e un po’ di sarcasmo, vediamo cosa è successo.

Iniziamo dai “vincitori”, perché, come sappiamo, nella politica è sempre bene iniziare con i primi della classe.

La CDU, il partito di Angela Merkel (sì, quella della danza del potere), ha conquistato un bel 34,6%.

Nulla da ridere, eh?

Anche se, piccola nota, si tratta di una leggera flessione rispetto alle ultime tornate.

Ma chi se ne importa?

Gli elettori amano i cambiamenti, soprattutto quando questi si traducono in una “leggerissima” diminuzione dei consensi.

Bravo CDU, continua così!

Ora, passiamo a una vera novità, che non ci saremmo mai aspettati: l’AfD (Alternativa per la Germania) ha ottenuto un risultato storico, raggiungendo il 16,5%.

Magari stanno pensando di cambiare il nome in “Partito delle Sorprese”.

Un balzo impressionante, più del triplo rispetto al 5% dell’anno precedente.

Questo partito ha una vera e propria carriera da star in ascesa, e non ci sorprenderebbe vederlo su qualche magazine per giovani promettenti.

Il loro sogno?

Consolidare consensi nell’ovest della Germania, come se non bastasse già il terreno fertile nel resto del Paese.

Fondato nel 2013, l’AfD aveva iniziato a prendersi cura degli elettori nei Länder orientali, ma ora punta a conquistare anche le regioni storicamente dominate dalla CDU e dall’ineffabile SPD.

D’altronde, il gioco è semplice: più sì ripete qualcosa, più ci si crede.

E di certo il 20,8% ottenuto a livello nazionale nelle scorse elezioni è un ottimo modo per alimentare l’autocelebrazione.

Ma attenzione, il cammino è lungo e pieno di insidie, forse nemmeno tanto dissimile da un tragitto tra i meandri del sistema scolastico tedesco.

E speaking of perdenti, chi avrà mai pensato che la SPD, tradizionalmente forte nella regione, avrebbe fatto una figura così misera?

Si è fermata a un deludente 22,6%, perdendo due punti percentuali rispetto a cinque anni fa.

Soprattutto quando hai José Mourinho che ti guida nel gioco politico, il fallimento è ancora più evidente.

I socialdemocratici sembrano un po’ come quelle squadre di calcio che una volta vincevano tutto, ma ora faticano persino a guadagnarsi un posto in Europa League.

Ma, visto che parliamo di crolli, non possiamo dimenticare i Verdi!

Che dire?

Un vero e proprio disastro, scesi all’11,7%, perdendo ben 8,5 punti percentuali.

La loro speranza di essere il faro di luce contro il buio dell’inquinamento sta rapidamente diventando una lampadina fulminata.

Dovrebbero forse prendere appunti dagli influencer, che almeno sanno come mantenere alta l’attenzione e non cadere nell’oblio?

In tutta questa confusione, non possiamo ignorare l’impatto di queste elezioni sul governo federale guidato dal cancelliere Friedrich Merz, leader della CDU.

Oh, caro Friedrich, il tuo compito sembra un po’ come cercare di gestire un circo senza reti di sicurezza!

Le attese erano alte, nonostante il consumismo della società moderna ci abbia insegnato a non aspettarci nulla di buono da nessuno.

La CDU doveva dimostrare che il suo regno era più di un totem ingombrante e svuotato; eppure, eccoci qui, ancora a discutere di come le cose stiano andando peggio di quanto sperato.

In questo marasma di risultati, dobbiamo chiederci: cosa ci riserverà il futuro?

Avremo un’AfD sempre più forte che si prenderà gioco di quelli che si illudono di aver creato un sistema socialista forte e coeso?

O assisteremo a un ritorno clamoroso della SPD, simile a un ex campione che decide di allenarsi per un’ultima volta?

Chissà, forse i Verdi decideranno di tornare in pista, rinunciando a tutte quelle politiche ambientali insensate e concentrandosi sulla vendita di gadget trendy per attrarre i giovani?

Insomma, ciò che ci resta è un panorama complesso, perfetto per un romanzo di Viktor Frankl mescolato a una commedia di Shakespeare.

E mentre continuiamo a riflettere su chi meritasse davvero di vincere, non dimentichiamoci di una cosa: in politica, come nella vita, le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

È tutto un grande palcoscenico, e noi siamo solo gli spettatori ansiosi di vedere come si sviluppa l’atto successivo.

Rimanete sintonizzati.

Di Admin

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