De Ficchy Giovanni


Ah, la festa di Travaglio!
Un evento che prometteva glamour e cultura, ma che si è rivelato un deserto di emozioni e partecipazione.
Ci sono stati 70mila euro dei contribuenti sardi investiti nel tentativo di pubblicizzare il progetto del telescopio Einstein a Lula, ma, a quanto pare, l’unica cosa che è stata “osservata” è stato il nulla cosmico.
I 70mila euro e il loro glorioso destino
All’inizio, ci si aspettava che questi fondi servissero a fare grande propaganda per il telescopio.
Qualche depliant qui, qualche manifesto là… nulla di tutto ciò!
La Regione Sardegna, in un gesto di stravaganza incomprensibile, ha pensato bene di presentarsi alla festa senza alcuna traccia visibile del progetto di Lula.
Non c’era un rotolo di carta igienica con su scritto “Telescopio Einstein”, non c’era un volantino disperato che invitasse i visitatori a fare un salto in Sardegna per osservare le stelle.
I giornalisti di Indip, armati della loro astuzia e curiosità, sono riusciti a infiltrarsi nella festa e a documentare quanto fosse desolante lo stand della Regione.
O meglio, quanto fosse assente.
Immaginatevi un tavolo vuoto in un angolo dimenticato: questa era la scena.
Nessun interesse, nessun visitatore, solo il vento che soffiava tra le tende esitanti, come a prendere in giro l’investimento.
La Storia dei Materiali Stampati

C’è da dire che, secondo fonti ufficiali – o probabilmente solo per cercare di rimediare a questa figuraccia – si sostiene che qualche materiale informativo sia stato effettivamente stampato.
Ma dove?
Da nessuna parte!
Se fosse una caccia al tesoro, ci sarebbero più possibilità di trovare un UFO nella campagna sarda piuttosto che un volantino all’interno dello stand.
Avrebbero potuto anche appendere un cartello con scritto “Siamo qui per non dirvi nulla sul telescopio”, e sarebbe stato più sincero!
Setaccioli e il suo esposto
E non finisce qui!
Marco Setaccioli, in un’incredibile mossa di responsabilità civica, ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per far luce su questa spesa impropria della giunta Todde.
È affascinante come l’emozione e l’impatto siano sempre a un passo dall’assurdo quando si parla di sforzi governativi. Davvero, perché spendere soldi pubblici in iniziative che non vengono portate avanti?
Funziona così la nostra amministrazione?
Investire 70mila euro in una festa per poi non farne nulla è, a dir poco, un’arte.
Il Deserto dei Tartari
Tornando alla festa, chi si aspettava che il grande pubblico accorresse per ammirare questo capolavoro di marketing sardo sarà rimasto profondamente deluso.
C’erano più persone in fila per un caffè al bar di fronte che a quel misero stand.
E se avessero invitato i turisti a visitare il telescopio di Lula promettendo un caffè gratuito, chissà che magia avrebbe potuto generarsi!
Si può persino immaginare la conversazione tra i partecipanti:
- “Hai sentito parlare di quel telescopio che dovrebbe essere a Lula?”
- “Ah sì, quello di cui non hanno mai parlato, giusto?”
Questa è la triste realtà della comunicazione politica sarda: promesse e progetti che svaniscono nel nulla.
E mentre i contribuenti continuano a pagare, le istituzioni sembrano vagare nei deserti delle idee, incapaci di creare un ponte tra le loro intenzioni e la realtà.
Le Stelle e il Futuro
Se la spesa dei 70mila euro è stata un flop completo, va detto che decidere di investire in iniziative culturali non è di per sé sbagliato.
Spesso, però, la verità si nasconde nei dettagli: come si comunica e come si fa arrivare il messaggio ai cittadini. Quando si spendono soldi pubblici, ci si aspetterebbe trasparenza e un minimo di coinvolgimento, non certo un desaparecido di depliant.
Cosa accadrà ora?
Forse ci sarà una nuova occasione per riprovare a fare conoscere il telescopio Einstein.
Magari stavolta l’amministrazione sarda deciderà di dotarsi di una strategia.
Ma, per il momento, ci resta solo da sorridere amaramente davanti a questa spesa che sembra una barzelletta, un racconto di fantasmi in un festino di travaglio.
In sostanza, l’unico vero telescopio presente è stato quello degli occhi dei passanti, che si sono messi a scrutare l’assenza di eventi e informazioni.
E chissà quanto costerà la prossima edizione della festa di Travaglio!