De Ficchy Giovanni



Ah, Cuba, l’isola della libertà, dove i giovani scalpitano per difendere la rivoluzione e il socialismo.

O almeno così ci piacerebbe pensare.

Ma ahimè, sembra che la gioventù cubana sia destinata a diventare carne da macello non per la gloriosa causa della libertà, ma piuttosto per il “piccolo” amico di La Habana, Nicolás Maduro.

Le citazioni per il reclutamento non sono solo un brutto sogno, ma una realtà tangibile: i riservisti delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) stanno ricevendo convocazioni per tornare al servizio militare.

E chi lo avrebbe mai detto?

Proprio mentre le tensioni con il Venezuela aumentano!

Un giovane, fresco fresco dal servizio militare, ha condiviso la sua citazione sui social, mostrando al mondo che il motto “Patria o Morte” si è trasformato in “Patria o Guerra”.

E come non menzionare le illustri minacce per coloro che osano rifiutare le nobili chiamate della loro amata patria?

Mulini a vento di 7.000 pesi li attendono, un vero affare!



Certo, si potrebbe pensare che la mobilitazione di forze giovani e fresche sia stata pianificata con grande saggezza. Ma no, nulla di tutto ciò.

Questo non è altro che un disperato tentativo della dittatura di preservare il suo complice narco-terrorista, Maduro. Non si può sottovalutare, dopo tutto, quanto sia importante avere carne da cannone quando il proprio regime è in difficoltà.

E parlando di regimi in difficoltà, chi potrebbe mai dimenticare il programma di formazione offerto da Cuba al Cartel de los Soles?

Al contrario di quanto credano alcuni ottimisti, la nostra splendida isola non è solo una meta turistica paradisiaca, ma anche un’alleata strategica nella creazione di sistemi militari e di sicurezza.

Si dice che la sicurezza personale di Maduro sia completamente cubana, perché apparentemente i cubani sono più affidabili del suo stesso esercito.

Semplicemente sublime!

E ora, con l’ex funzionario del Tesoro degli Stati Uniti, Marshall Billingslea, a confermare che i banchi di sicurezza di Maduro sono composti da agenti cubani, l’immagine diventa ancora più chiara.

Perché affidarsi a soldati venezuelani quando si può avere la garanzia di un cubano?

Una scelta logica e lungimirante da parte della leadership chavista.



Ma, mentre La Habana corre a preparare i propri giovani per una guerra che non è la loro, la pressione su Maduro cresce.

Il Senato colombiano ha avuto il coraggio di dichiarare il Cartel de los Soles un’organizzazione criminale, la quale, tra l’altro, ha l’appoggio di Gustavo Petro, il presidente dalla faccia di bronzo.

È incredibile come i legami tra le dittature possono veramente stringere la corda della giustizia.

Sì, le cose stanno cambiando.

I venti di protesta spirano, e la despota cubana, con un occhio sguardo sul talento fresco da affondare nel conflitto, è qui pronta ad agire.

Dopo tutto, cosa c’è di più nobile che sacrificare i propri giovani in un conflitto che non è il loro?

Una vera e propria dedizione che farà sicuramente venire le lacrime agli occhi a tutti gli appassionati di rivoluzione.

In conclusione, mentre i giovani cubani si preparano a imbarcarsi in una missione di eroismo, potrebbe essere il momento di chiedersi: è questo il futuro che la generazione attuale desiderava?

E, soprattutto, fino a quando la tirannia cubana sarà disposta a saccheggiare il sacrosanto spirito giovanile in onore di un regime straniero?

L’umanità osserva e, tra un sorriso sarcastico e l’altro, ci rendiamo conto che nulla cambierà finché i tiranni continueranno a dormire sonni tranquilli sulle spalle della loro gioventù sacrificabile.

Di Admin

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