
Caro lettore, oggi ci addentriamo in un tema scottante, una sorta di “realtà alternativa” che sembra essere diventata la norma nel dibattito politico italiano: i grillini.
Già, quei famosi difensori della giustizia sociale che, a quanto pare, sono più pro-Russia di un russo con una bandiera al collo.
Se c’è una cosa che distinguerà il Movimento 5 Stelle nei libri di storia, sarà la loro strabiliante capacità di dire che l’Ucraina deve arrendersi.
A chi?
A Putin?
Ma certo!
Perché, come ci ripetono incessantemente, gli ucraini non hanno speranze.
Nonostante le dimostrazioni quotidiane di coraggio, le immagini di resistenza, i messaggi di unità, per i “cialtroni” del M5S, la guerra è solo un’opportunità per racimolare voti e abbonamenti ai loro giornali preferiti.
E così, mentre l’Ucraina combatte contro un’invasione criminale, i nostri eroi pentastellati continuano a stordirci con il mantra dell’arrendersi.
Ma chi siamo noi per obiettare?

Dopotutto, sono gli stessi che ci hanno illuminato sulle meraviglie del Superbonus, del Reddito di Cittadinanza (RDC) e di Quota 100.
Parliamo di circa 300 miliardi di euro, una somma astronomica che, se utilizzata correttamente, potrebbe veramente risollevare le sorti di questo paese
. Ma no, secondo loro, meglio investire in clic e like sui social media e sostenere la narrativa di un Europa bellicista che, al contrario, sta cercando di proteggere valori fondamentali.
Si dice che la verità faccia male, e pare che i grillini ne abbiano fatto il loro mantra.
La verità, per loro, è che si tratta solo di prendere a prestito i pesci da un mare in tempesta mentre il ristorante sul lungomare continua a servire piatti freddi e insipidi.
Hanno educatamente ignorato il fatto che l’Ucraina non è solo un pezzo di terra; è un simbolo di libertà e democrazia.
Ma tutto ciò che conta per loro è ciò che porta voti e consensi.
Finché ci saranno disagiati ignoranti in fila per il RDC, ci sarà sempre un pubblico pronto ad ascoltare il loro coro di menzogne.
E chi potrebbe dimenticare l’ormai celebre Marco Travaglio, il quale, classe 1964, sembra avere una vocazione divina per spargere disinformazione come se fosse un giardiniere che seminasse fiori avvelenati?
È lui il nostro bruising guru della comunicazione, l’infallibile profeta che assicura che “Putin ha già vinto”.

Ah sì, perché la vera strategia è quella di piegarsi di fronte alla brutale aggressione invece di alzare la testa, giusto?
L’ironia è che mentre il M5S insiste sull’idea che la guerra sia colpa dell’Europa, stando comodamente seduti sulle loro poltrone, un intero popolo sta lottando per la sopravvivenza.
Le realtà dei fatti parlano chiaro, ma per loro è molto più conveniente crogiolarsi nell’ignoranza piuttosto che affrontare la verità.
In questo vortice di discorsi insensati, dobbiamo anche considerare l’impatto economico delle loro affermazioni. “I soldi spesi per gli aiuti all’Ucraina sono sottratti alla sanità”, dicono.
Ma i signori del M5S hanno mai pensato che esiste un costo molto più alto legato alla perdita di vite umane, alla distruzione e alla crisi umanitaria che la guerra comporta?
No, certo, troppo complicato.
E non dimentichiamo che preferirebbero che i soldi venissero spesi per una nuova edizione del loro mandato piuttosto che per realizzare un futuro più sicuro per una nazione in guerra.
Se c’è una cosa di cui possiamo essere certi, è che la narrativa del M5S dovrebbe essere tesaurizzata e portata in teatro, perché è pura fiction.
La leggenda metropolitana che raccontano è tanto affascinante quanto falsa.
Un po’ come credere che i canguri siano animali da compagnia domestici.
La verità è che dietro il velo di questo pro-Russismo si nasconde una paura di affrontare i cambiamenti, di dover ammettere che il supporto all’Ucraina non è solo un gesto politico, ma un atto di solidarietà che può cambiare il corso della storia.
Allora, cosa possiamo fare?
Forse, la risposta sta nella consapevolezza.
Informiamoci, leggiamo, confrontiamoci e, soprattutto, non lasciamo che questa narrativa deviata continui a prosperare.
Ricordiamoci che la resistenza ucraina non è solo una questione di territorio, ma di dignità e diritti umani.
Si tratta di un esempio di resilienza che purtroppo non tutti hanno il privilegio di comprendere.
In conclusione, se il M5S decide di perseverare sulla strada della disinformazione, spetta a noi, cittadini informati e consapevoli, fare il possibile affinché la verità emerga.
Ridiamo di fronte alle loro affermazioni, ma sappiamo anche che la battaglia è seria.
Stiamo dalla parte giusta della storia, e ricordiamoci sempre: c’è una guerra là fuori, e non è una polemica politica. È tempo di svegliarsi e vedere oltre il cerchio dei cialtroni.