De Ficchy Giovanni

I telegiornali della sera e i quotidiani di stamattina si sono scatenati sull’ennesimo discorso di Donald Trump alle Nazioni Unite, come se avessero dovuto commentare il soliloquio di un bestemmiatore in chiesa.

Applausi?

Oggi ce ne sarebbero in abbondanza, ma una volta si sarebbe alzato un coro di indignazione.

Eppure, tra le risate e le critiche per il suo “comizio” lungo 56 minuti – a confronto con Fidel Castro che ha parlato per quasi cinque ore – Trump ha tirato fuori quelle che potremmo definire cinque verità irritanti.

Irritanti, sì, ma indiscutibili.

1. L’Onu è un elefante nella stanza:

La prima verità che ha trasmesso potrebbe benissimo essere stata scritta su un cartello luminoso: “Quello che sembrano fare è scrivere lettere dure senza darvi seguito”.

È come dire che un barista fa il caffè senza acqua.

Le parole vuote non risolvono le guerre.

E chi si oppone a questa affermazione?

Charlie Kirk lo ha messo in chiaro: dimostratemi che sia falso.

Ogni giorno la diplomazia affoga nel mare delle buone intenzioni.

In effetti, l’Onu si sta rivelando più come un club per chiacchiere da salotto che come un’agenzia per la pace.

2. La Palestina non ha bisogno di un riconoscimento, ma di pace

Trump contro tutti

: Trump ha avuto il coraggio di dire una verità scomoda, smascherando il riconoscimento unilaterale della Palestina come una sorta di “premio” patologico per i terroristi di Hamas.

L’idea di Giorgio Meloni che l’Italia si schieri su questa linea è certamente discutibile.

Tuttavia, la richiesta di fermare la guerra a Gaza non è esattamente una proposta balneare: “Dobbiamo negoziare la pace”, ha detto.

Ma chi ci crede?

Chi ha mai creduto che le lettere dure scritte dall’Onu potessero cambiare qualcosa?

3. Una UE da ridere:

Poi c’è l’Unione Europea, la cui imbarazzante posizione è stata descritta con la lucidità e il sarcasmo tipici di Trump: “Cina e India finanziano la guerra russa in Ucraina, mentre gli Stati dell’Ue si finanziano una guerra contro se stessi”.

La realtà è che molti paesi europei stanno navigando in un mare di immigrazione e politiche green che li sommergeranno.

Dargli torto sarebbe difficile.

O forse sarebbe solo un esercizio di ottimismo al limite del ridicolo.

4. Immigrazione: il tema tabù:

Trump ha anche menzionato l’immigrazione, la questione politica per eccellenza, facendosi portavoce di un pensiero non proprio popolare: “Ho sigillato i confini americani”.

L’argomento suscita emozione e collera.

L’Onu finanzierebbe l’immigrazione illegale, contribuendo a una crisi identitaria.

Non è un caso che oggi i cristiani siano tra i più perseguitati.

Certo, la sua retorica può sembrare dura, ma tocca un nervo scoperto.

Si dirà che stiamo parlando di umanità, ma quando l’umanità viene a scapito della sicurezza… beh, le cose si complicano.

5. Il climate change? Solo un’allerta ideologica!:

Infine, la frase su tutte: l’allarmismo sul cambiamento climatico è una bufala.

Eccolo qui, il grande trucco, quello che ha fatto sobbalzare i benpensanti.

Trump ha affermato che stanno cercando di “uccidere tutte le mucche perché inquinano”.

Sì, perché non è affatto paradossale!

Le politiche green non hanno fatto altro che spostare la produzione dai paesi sviluppati ai paesi più inquinanti. Un’affermazione tanto provocatoria quanto vera.

La Cina, il grande inquinatore, continua a vendere pale eoliche senza nemmeno pensarci due volte a usarle sul proprio suolo!

Incredibile, vero?

In conclusione, per chi ha deciso di ascoltare i 56 minuti di Trump, il suo discorso assume il sapore amaro della verità.

Ciò che i media italiani cercano di distorcere e minimizzare, lui lo mette nero su bianco.

E questo è il suo grande merito e il motivo per cui tanti lo seguono, nonostante tutto.

Stiamo vivendo in un’epoca in cui il sistema dell’informazione italiano – ahimè, odioso e conformista fino al midollo – canta in coro facendo leva sulla pigrizia dei più.

Personalmente, io ho scelto di non essere pigro, di informarmi e di cercare la verità.

Perché, alla fine, è solo così che si può sperare di scampare all’avvelenamento delle informazioni.

Ogni giorno è una battaglia, e spero che il lavoro che svolgo, per quanto difficile e costoso, possa risultare utile a qualcuno.

Di Admin

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