
Trump promette azioni di terra contro il Venezuela per contrastare i narcos.
Finora gli Stati Uniti si sono limitati a bombardare le navi straniere sospettate di trasportare negli USA sostanze stupefacenti.
Presto, però, i blitz potrebbero spostarsi sulla terraferma.
Nel mirino, tra tutti, il Venezuela di Nicolas Maduro e la Colombia di Gustavo Petro.
Nei giorni scorsi, del resto, il ministro della Difesa di Caracas, Vladimir Padrino Lopez, aveva garantito a Bogotá il proprio appoggio in caso di attacchi.
Nel contrasto al narcotraffico, infatti, Donald Trump non ha alcuna intenzione di andarci con la mano morbida.
l presidente americano ha escluso peraltro di dover passare da un’autorizzazione del Congresso.
“Non chiederemo una dichiarazione di guerra – ha spiegato Trump – Uccideremo chi porta droga nel nostro Paese”.

Le sue parole arrivano mentre l’amministrazione Trump è sotto pressione per affrontare la crisi degli oppioidi, che sta causando decine di migliaia di morti ogni anno negli Stati Uniti.
Il presidente ha promesso di reprimere il traffico di droga e ha più volte suggerito di voler utilizzare l’esercito per combattere i cartelli messicani.
Tuttavia, la proposta di Trump ha suscitatoImmediate reazioni negative da parte dei Democratici e di alcuni Repubblicani, che hanno espresso preoccupazione per le implicazioni legali e costituzionali di un simile intervento.
Esperti legali hanno evidenziato che l’impiego dell’esercito in operazioni di polizia interna è vietato, salvo specifica autorizzazione del Congresso.
Trentadue presunti trafficanti uccisi in blitz navali ordinati dal magnate. Trump ha promesso: “Presto azioni di terra in Venezuela”.

L’inquilino della Casa Bianca ha recentemente annunciato di aver autorizzato la CIA a compiere azioni segrete nel Paese sudamericano.
Trump ha inoltre bollato il presidente colombiano come “leader del narcotraffico”.
I cartelli della droga, ha affermato il tycoon nel corso di una riunione sulla lotta al narcotraffico e alla tratta di esseri umani, rappresentano “lo Stato islamico dell’emisfero occidentale”.
La Colombia è da molto tempo “un covo di droga” e gli Stati Uniti non hanno più intenzione di tollerarlo, questo il monito di Washington.
“Producono enormi quantità di cocaina – ha minacciato Trump – e non rimarremo a guardare ancora a lungo”.
Parole dure anche per il Messico, sempre più insanguinato dalla lotta tra i diversi cartelli. Trump ha spiegato di rispettare la presidente Claudia Sheinbaum.
Il vicino meridionale, tuttavia, “è controllato dai cartelli e noi dobbiamo difenderci”.
Il presidente americano ha ripetutamente accusato Venezuela e Cina di collaborare per introdurre il fentanyl in Nord America, e questo sarà uno dei temi principali che Trump affronterà con Xi Jinping nel loro incontro bilaterale della prossima settimana.