L’aumento della longevità è un traguardo fondamentale della medicina moderna; tuttavia, questo progresso si accompagna a sfide significative, in particolare nel campo delle patologie neurologiche. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Ministero della Salute, circa 44 milioni di persone nel mondo convivono con deficit neurologici, un numero allarmante che cresce ogni giorno con la diagnosi di un nuovo caso ogni quattro secondi.

Le malattie neurodegenerative, come la demenza di Alzheimer, colpiscono in prevalenza le persone anziane e il rischio aumenta significativamente con l’età.

Questo fenomeno solleva interrogativi cruciali sulla necessità di strategie non solo terapeutiche ma anche preventive.

Le Malattie Neurologiche e la Necessità della Prevenzione

Le patologie neurologiche sono spesso silenziose, esordendo 10-15 anni prima della manifestazione dei sintomi clinici.

Quando i sintomi diventano evidenti, spesso è troppo tardi per intervenire efficacemente.

La prevenzione diventa quindi una priorità.

Per tale motivo, gli individui che mostrano deficit cognitivi dopo i test neurologici devono essere indirizzati verso ulteriori esami clinici cardiocircolatori, esami del sangue e, qualora necessario, risonanze cerebrali.

Questi controlli consentono di escludere cause potenzialmente reversibili dei deficit cognitivi e di concentrare le risorse sulla riabilitazione attraverso protocolli specializzati.

Un approccio promettente è rappresentato dal protocollo “Train the Brain” sviluppato a Pisa, che prevede un allenamento multidimensionale finalizzato a stimolare sia il corpo che la mente.

Questo programma combina attività fisiche aerobiche con esercizi cognitivamente stimolanti, mirando a mantenere attiva la funzionalità cerebrale.

Sotto la supervisione di fisioterapisti e professionisti della salute mentale, i partecipanti possono beneficiare di un programma personalizzato che tiene conto della loro storia clinica e dei risultati ottenuti dai test iniziali.

Il Ruolo dell’Esercizio Fisico nella Salute Cognitiva

L’esercizio fisico ha dimostrato di avere effetti positivi sulla salute cerebrale.

Attività aerobiche regolari sono associate a una migliore circolazione sanguigna, il che è cruciale per il mantenimento della salute neuronale.

L’attività fisica contribuisce non solo a migliorare la condizione fisica generale, ma anche a stimolare la produzione di fattori neurotrofici, sostanze chimiche che promuovono la sopravvivenza, lo sviluppo e la crescita dei neuroni.

Questo aspetto è essenziale, specialmente nei soggetti più anziani, i cui cervelli possono accumulare danni nel tempo a causa dello stress ossidativo e della perdita di neuroplasticità.

Inoltre, l’esecuzione di esercizi cognitivi, come puzzle, giochi di memoria o attività artistiche, stimola aree specifiche del cervello e favorisce la creazione di nuove connessioni sinaptiche.

La combinazione di esercizi fisici e cognitivi aiuta a creare una riserva cognitiva, un concetto che suggerisce che una maggiore attività mentale e fisica possa compensare la perdita di funzionalità cerebrale associata all’invecchiamento.

Valutazione Continua e Modifiche del Protocollo

Uno degli aspetti distintivi del protocollo “Train the Brain” è l’importanza di monitorare costantemente i progressi dei partecipanti.

Attraverso valutazioni cognitive periodiche, è possibile confrontare i risultati con quelli ottenuti all’inizio del trattamento.

Questa pratica non solo consente di adattare il programma alle esigenze individuali, ma anche di fornire feedback motivazionale ai partecipanti.

La flessibilità nel protocollo permette di modulare le difficoltà e intensità degli esercizi in base alla risposta del soggetto, facilitando un approccio personalizzato e sostenibile nel tempo.

Le Implicazioni Societarie delle Patologie Neurologiche

Considerando l’invecchiamento della popolazione mondiale, è fondamentale affrontare la questione delle malattie neurologiche con urgenza.

L’Alzheimer, ad esempio, colpisce una persona ogni tre secondi, e attualmente non esistono cure risolutive.

La perdita neuronale non può essere ripristinata e i farmaci sperimentati fino ad oggi hanno mostrato effetti limitati e talvolta controproducenti.

La necessità di interventi preventivi efficaci è stata riconosciuta in ambito internazionale, come evidenziato dagli incontri del G8 delle demenze tenutosi a Londra nel 2013, dove esperti globali hanno sottolineato l’urgenza di sviluppare strategie per anticipare e contenere l’insorgenza di tali patologie.

Il protocollo “Train the Brain”, progettato dal neurofisiologo Prof. Lamberto Maffei in collaborazione con gli Istituti di Neuroscienze e di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Università di Pisa, si inserisce perfettamente in questo contesto. I risultati di studio mostrano un tasso di successo nell’80% dei soggetti trattati, dimostrando che è possibile rallentare il declino cognitivo attraverso un intervento mirato e continuativo.

In conclusione, l’allenamento del cervello rappresenta una strategia cruciale nella lotta contro i deficit cognitivi.

La combinazione di esercizio fisico e stimolazione cognitiva offre un’opportunità preziosa per mantenere la salute cerebrale in età avanzata.

È essenziale adottare una mentalità preventiva, similmente a quanto si fa per la salute cardiaca o oculare, integrando controlli regolari dello stato cognitivo nel nostro regime di salute generale.

L’impegno condiviso dalla comunità scientifica, dalle istituzioni e dai cittadini sarà determinante per affrontare le sfide future legate all’invecchiamento della popolazione e alla crescente incidenza delle malattie neurodegenerative.

Solo attraverso un’azione concertata possiamo sperare di trasformare la longevità in benessere, garantendo a tutti la possibilità di vivere non solo a lungo, ma anche in salute mentale.

Di Admin

Scopri di più da Giornalesera.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere