Di Paola Corradi

‘Sapete qual è la cosa che mi dà più fastidio del dover morire?
Per una vita intera ci si interroga su cosa si è capito e su cosa non si è capito della vita.
Capite?
Me ne andrò a breve, adesso che finalmente ho capito tutto.’
Ciao Ornella
La sera prima di dormire spesso mi sono divertita ad ascoltare le sue battute acute a Che tempo che fa’. Era molto ironica, quando raccontava gli aneddoti della sua vita. Sempre molto ‘umile’, non si è mai presa molto sul serio.
La sua avventura a Miami quando si era persa ed era finita dalla Polizia della città con il bichini e un Kway trasparente.
Anche durante quell’avventura Ornella ricorda il freddo che aveva preso anche per la superficialità di non aver pensato a coprirsi di più e i frigo vuoti delle case americane, sempre auto ironica e critica su sé stessa ma anche sulle abitudini strane delle persone che erano anche sue.
Come quando si schiantò a Forte dei Marmi, con la sua auto entrando nella cancellata di una abitazione, per portare il figlio piccolino in ospedale, caduto dalle braccia della nonna che si ostinava ad indossare le ciabattine con i tacchetti.
Anche lì la sua ironia sui tacchetti della mamma e sulla signora che l’aveva riconosciuta ma senza preoccuparsi né per i danni subiti e neppure per la salute della stessa Ornella come se fosse stata una diva immortale.
Personalmente ho memorizzato nel mio cellulare il duetto con Mohammud, il brano musicale Sant’Allegria che in realtà è il suo ultimo testamento, una preghiera laica in onore al suo lavoro di cantante e menestrella.
Ornella non ha mai dichiarato la sua fede, è sempre stata molto ‘laica’, molto ‘mondana’, ricordo che veniva chiamata la cantante della mala milanese, forse per via del vecchio maestro Strehler che l’ha condotta sulle ‘strade’ e vicende popolari.,
Ma, cosa ci dice la dipartita di Ornella?
A pochi giorni dalla dipartita delle due gemelle Kessler?
La difformità maggiore è la ‘gestione’ del ‘tempo’ di Ornella, che ha reso sacro il suo lavoro, anche molto anziana ed evidentemente affaticata non ha mai smesso di stupirci con la voce angelica, la sua ironia e la sua semplicità.
Ornella ha usato ogni secondo della vita per divertirsi e divertire, per la famosa ‘Sant’Allegria’.
In un certo senso, la cultura cattolica e cristiana assorbita durante il periodo passato dalle suore Orsoline mi fa pensare che la sua laicità avesse comunque un fondamento solido, e sacro.
Veniamo quindi alle gemelle tedesche.
Avevano tutto!
Ricchissime, la salute sicuramente non era peggiore di quella dell’Ornella.
Ma Ornella ha reso sacra la sua vita in modo semplice lavorando fino alla fine, ma più che altro facendoci ridere, un’ironia, un’ allegrezza mai sguaiata, un leggero spunto di provocazione ma solo per mantenere alto l’interesse del pubblico.
Le gemelle invece, hanno passato gli ultimi giorni della loro vita a progettare la loro morte.
Ornella regina di vita, le Kessler regine di morte.
Mi piace pensare alla differenza tra le due storie, simili alla leggenda di Esopo, la cicala e la formica.
Un paradigma che rimanda alle differenze tra Italia e Germania, leggermente forzato per certi versi ma paradossalmente vero, se non altro perché il fatto è successo ed è lì da vedere.
Ricerca estenuante dell’eutanasia per le due star tedesche e per contro il vestito scelto per l’ultimo saluto di Ornella di Christian Dior e infine la chiamata a Fabio Fazio, dispiaciuta per non poter presenziare all’ultima puntata di Che tempo che fa’.
La Germania sempre Luterana a condannare, non ultima la condanna per l’Italia dell’infrazione per lo scorretto utilizzo della ‘golden power’ e l’Italia con un esempio della vita di Ornella spesa tutta per la Sant’Allegria che rimarrà per sempre scolpito per l’immortalità.