Conte e le sue Donchisciottate

Mentre l’italiano medio si affanna tra la spesa e il lavoro, in un mondo politico dove le frasi ad effetto sembrano più rilevanti delle soluzioni concrete, Giuseppe Conte si prepara a indossare il suo mantello da supereroe.
Con un gesto che sa di epopea medievale, annuncia la sua presenza ad Atreju, mentre i suoi avversari politici ci fanno il favore di ripiegarsi nel teatro dell’assurdo.
La commedia è servita: Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha deciso di ritirarsi da un confronto che avrebbe potuto scintillare come un duello di spade in una giostra cavalleresca.

“Conte ci sarà”, recita il copione
“Confermo la mia disponibilità”, dichiara il nostro campione pentastellato, come se fosse il primo della classe a consegnare il compito in bianco.
E così, apre le porte alla potenziale ‘trinità’ dei dibattiti politici
. Ma non è tutto oro quel che luccica: dietro ogni frase si nascondono piani strategici degni di una battaglia a scacchi.
Nonostante i tentativi di Conte di apparire come il paladino del dialogo, il suo intervento si trasforma in un balletto surreale.
A quanto pare, le sue richieste di fronteggiare Giorgia Meloni si sono infrante contro un muro di indifferenza, degno del più sordo dei muri romani.
“Ero già stato a Atreju, lo scorso anno mi hanno gentilmente detto di no…” racconta, come se si stesse lamentando di essere escluso dalla squadra di calcio del quartiere.
Ma nonostante ciò, è qui, pronto a farsi scrutare dalle telecamere.
Un vero eroe contemporaneo, che combatte la battaglia per la visibilità politica!

Il malcontento di Casalino: “Hai sbagliato tutto!”
Ma se pensate che il mondo politico si limiti a Conte, vi sbagliate di grosso.
Rocco Casalino, l’ex portavoce del premier, accende la polemica con un post sui social, esprimendo il suo disappunto nei confronti della Schlein. “Ha sbagliato tutto”, sentenzia come fosse un giudice supremo.
Il punto, sostiene, non è solo l’offesa al Pd, ma l’opportunità persa per un confronto sincero.
Insomma, una vera e propria opportunità cestinata, come un volantino pubblicitario che finisce nel fondo della spazzatura.

Casalino critica la “supponenza” del Pd e la scelta di considerare Conte come un “Salvini qualsiasi”.
Ah, il dramma dell’auto-proclamazione del potere! D
avvero una questione spinosa, soprattutto quando si parla di piccole poltroncine in parlamento.
Schlein, secondo Casalino, ha mancato l’occasione di “mettere in difficoltà la Meloni” con le questioni cruciali: economia ferma, Pil in caduta libera, industria che farebbe impallidire anche il più audace degli imprenditori.
E noi che pensavamo che la politica fosse una questione seria!
Il balletto in casa M5S: dissentimenti interni
Ma nell’italico panorama della politica, le sorprese non finiscono mai.
Chiara Appendino, da buona partecipante alla commedia dei dissidi, mette in discussione la leadership di Conte parlando della guerra in Ucraina.
“Non esiste una ‘pace giusta’, esiste solo la pace possibile”, proclama, come se stesse recitando un verso di Dante in un contesto decisamente meno poetico.
Qui si fa tardi, perché i Cinque Stelle sembrano seguire un copione sulle differenze ideologiche piuttosto che su un piano per il futuro.
Le parole di Appendino sembrano un invito a riflettere sulla necessità di trovare una soluzione, anche a costo di cedere qualche centimetro di terra.
Ma come in una commedia dell’assurdo, le frasi si intrecciano, i significati si confondono e i protagonisti si affannano a interpretare il loro ruolo in un dramma che si protrae da anni.
E mentre tutto questo accade, il pubblico può solo rimanere a bocca aperta, incantato dalla disarmonica sinfonia della nostra classe dirigente.
Il grande spettacolo dell’assurdo
In un Paese dove le promesse si rincorrono come calciatori in campo, Conte si erge a simbolo di una politica che sembra più un palcoscenico teatrale che un reale impegno per il bene comune.
E mentre il dibattito infuria, le affermazioni si moltiplicano, i ritiri si susseguono e le occasioni perdute si accumulano come foglie secche in autunno, noi cittadini possiamo solo sperare, con un tocco di ironia, che presto ci sia un vero spettacolo… o almeno un buon film da vedere in streaming, perché la realtà supera sempre la fantasia!
Che dire, allora?
Preparate i popcorn e accomodatevi, perché il grande show della politica italiana è appena iniziato e noi non possiamo far altro che assistere.