Arresti e perquisizioni ad Anzio e Nettuno per; associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso

La mafia calabrese, aveva messo le mani su tutto, grazie ai legami con gli amministratori locali, gestiva il traffico di quintali di cocaina dal Sud America, e alre redditizie attività criminali come
lo sversamento illegale dei liquami, una holding criminale si era infiltrata sia nei palazzi del potere , sia nelle aziende dell’economia legale, magari per riciclare i proventi del malaffare .
Da anni lavoravano per infiltrarsi nell’economia locale del litorale romano, e grazie anche all’aiuto di due carabinieri infedeli , che sono stati arrestati , ci erano riusciti.
Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza.

I reati contestati sono vari. Vanno dall’associazione mafiosa, all’associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, alla cessione e detenzione di droga, all’estorsione aggravata, alla detenzione illegale di armi da fuoco, alla fittizia intestazione di beni e alla attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti aggravato dal metodo mafioso.
che sul litorale romano veniva indicato come “locale di Anzio e Nettuno”, non si occupava “solo” di narcotraffico ma acquistava e gestiva, secondo gli investigatori, anche “panifici e società di gestione per smaltimento rifiuti e movimentazione terra
Le indagini sono iniziate nel 2018, e hanno portato all’arresto di 65 persone ieri mattina.
De Ficchy Giovanni