
La sinistra italiana vive un momento di totale mancanza di idee , di proposte, di programmi di cambiamento di un movimento che non trova il bandolo della matassa e si arrabatta a cercare di ritrovare un rapporto con il popolo.
La sinistra era portatrice dei bisogni dei ceti più abbandonati dai governi liberali e dall’egoismo di ceti imprenditoriali e borghesi .
Poi la svolta, la sinistra diventa ceca e sorda al suo popolo.

Pur essendo sempre al Governo, non coglie l’occasione di ascolto dei dolori degli Italiani e lascia alla destra sociale di occupare il loro posto , qualche anno fa per la destra entrare nelle fabbriche , con gli operai , sarebbe stato impossibile , ora il bacino d’utenza elettorale della destra è diventato proprio le periferie e le fabbriche, e si chiede al governo di centro destra la risoluzione della crisi di lavoro e dei bisogni del popolo.
La caduta di credibilità del partito democratico , lo spostamento dei cinque stelle sulle posizioni di sinistra, dimostrano il cambiamento e la mancanza di prospettive per una sinistra che non riesce a uscire dal guado di una persa ideologia e di una scomparsa sinergia con il loro popolo e nessuna propensione popolare.
Il congresso non è portatore d una nuova tesi politica e rinascita di un rapporto, ormai, incrinato, con l’elettorato , è solo il tentativo di galleggiare, in attesa di un messia, un traghettatore di una sinistra acefala e senza idee , incapace di sostituire le parole d’ordine che avevano fatto del pci il conduttore di un popolo che si riconosceva nelle battaglie sociali e ideologiche di quella sinistra.

Accanto al partito comunista c’era un sindacato di riferimento e vero portatore di proposte sociali, la cgil , ora tremebondo ricordo del sindacato di lotta e proposta che era stato negli anni settanta, portando a rimorchio cisl e uil , ora anch’essi timido ricordo di quei combattenti che seppero passare tra la tragedia della lotta armata , degli anni di piombo , delle brigate rosse e di tutto quel mondo di fiancheggiatori, pur continuando a proporre e portare avanti le battaglie sociali e del lavoro.
Anche loro non trovano spazio, ridotti a sopravvivere in un mondo politico che non lascia la possibilità alla proposta sindacale e perdendo la loro ragion di essere nella società.
I giovani vorrebbero un futuro e un lavoro, gli operai licenziati dalle fabbriche che hanno delocalizzato e che li hanno abbandonati nella miseria della disoccupazione , vorrebbero trovare un nuovo lavoro e tutta la società che chiede risposte ai bisogni di una crescente svalutazione degli stipendi e il costo della vita che aumenta a dismisura.
E si ci vorrebbe una nuova sinistra che non pensi a governare, ma a lottare per il suo popolo ma la sinistra italiana ha l’encefalo piatto, forse è ora di spegnere le macchine che la tengono ancora in vita, e chiudere questo accanimento terapeutico perché non c’ è speranza che si svegli.
Riposi in pasce.