“Le sanzioni Ue sono un veleno ad azione lenta come quello prodotto dall’arsenico. Richiedono tempo per produrre i loro effetti, ma lo fanno ed è irreversibile.”
Così ha spiegato l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Josep Borrell, nel mentre Bruxelles decideva su un decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia volte a limitare le esportazioni di materiale sensibile per un valore di undici miliardi di euro.
Nel 2022 l’Europa ha accelerato il suo sganciamento dal petrolio e dal gas di Putin, per cui i relativi utili a gennaio sono quasi dimezzati e il deficit pubblico «sta esplodendo» perché «è quattordici volte superiore nel gennaio 2023 e la bilancia commerciale della Russia è al suo minimo storico medio dal 2007», ha sottolineato Borrell.
Le sanzioni economiche mirano a provocare gravi conseguenze per la Russia a causa delle sue azioni e a ostacolare efficacemente le capacità russe di proseguire l’aggressione.
Stavolta l’obiettivo sarebbe «privare l’economia russa di tecnologia e beni industriali critici», elettronica essenziale, veicoli specializzati, parti di macchinari, parti di camion e motori, nonché beni per la costruzione settore che può essere indirizzato all’esercito russo, come antenne o gru.
Insomma, si vuole del tutto prosciugare il flusso di componenti di tutto ciò che viene utilizzato sul campo di battaglia, da armi, veicoli e droni alle comunicazioni.
BIDEN A KIEV E LE NUOVE SANZIONI
One year later, Kyiv stands. Ukraine stands. Democracy stands. America — and the world — stands with Ukraine.
Рік потому Київ стоїть. Україна стоїть. Демократія стоїть. Америка – і світ – стоїть з Україною. pic.twitter.com/6i02u3aFgd
— President Biden (@POTUS) February 20, 2023
Nuove sanzioni statunitensi in arrivo per la Russia. Si apre con questa rivelazione la prima visita a sorpresa a Kiev del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, un’occasione per ribadire il sostegno politico e militare all’Ucraina a quasi un anno dal conflitto.