
Eviterò la Terza Guerra Mondiale.
Nel vivo della corsa alle primarie per le elezioni presidenziali, l’ex inquilino della Casa Bianca ha parlato di un Paese “in ginocchio”, chiamando i cittadini a lanciare “una lotta epica per toglierlo dalle persone che lo odiano e che vogliono distruggerlo completamente”
Nei giorni scorsi Donald Trump è tornato a parlare ed in modo molto acceso ha attaccato il cosiddetto “globalismo” e la gestione Biden della crisi ucraina, rivendicando l’essere stato il presidente americano che non ha portato avanti conflitti.
Minaccioso, provocatorio e a tratti ricattatorio, il ritorno in campo dell’ex Presidente, nonostante tutti i gravi procedimenti penali in pieno svolgimento nei suoi confronti, sta facendo tremare piani alti del potere a Washington.
Prima del suo arrivo alla Casa Bianca, ha detto, il “Partito Repubblicano era governato da persone strane, neoconservatori, globalisti, fanatici delle frontiere aperte e stupidi”.
Così Donald Trump nel discorso di chiusura del Cpac, la convention dei conservatori alle porte di Washington, dove ha attaccato l’establishment del partito, i falsi repubblicani e i repubblicani dell’America dei Bush.
«Siamo un Paese in declino, ma non saremo mai un Paese socialista», ha avvisato nel suo primo discorso importante dopo la ricandidatura alla Casa Bianca, denunciando i confini aperti e l’emergenza immigrati.
Nella corsa alla Casa Bianca Donald Trump conquista lo straw poll (il sondaggio informale) del Cpac.
La classifica del sondaggio della convention dei conservatori, è guidata con il 62% delle preferenze, seguito a grande distanza con il 20% dal governatore della Florida Ron DeSantis, considerato il suo rivale potenziale principale, anche se non ha ancora annunciato la candidatura.
Il governatore della Florida Ron DeSantis, infatti come altri importanti probabili contendenti hanno saltato il raduno di quest’anno.
”Non penserei nemmeno di andarmene”, ha detto anche Trump ai giornalisti alla Conservative Political Action Conference nel Maryland, dove i partecipanti lo hanno nominato il loro candidato presidenziale preferito poco prima che salisse sul palco.