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sanremo, presentation of the festival of italian song

Finalmente la Rai, la Radio Televisione Italiana, si è liberata di un peso, il costosissimo show condotto dal fazioso duo  Fazio e Litizzetto migra sul canale Discovery.

La Rai aveva proposto un rinnovo di contratto al ribasso e Fazio non ha accettato, preferendo lasciare la tv di Stato per andare a Discovery.

Insomma ogni tanto arrivano anche belle notizie, se fosse merito del Governo, complimentiamoci!

Sarà la Disney quindi a pagare l’oneroso compenso .

Tempo fa’ a Dicenbre del 2019, ebbi modo di leggere un bello ed interessante  articolo a firma Gianni Dragoni  sul sole 24 ore, ” Che tempo che fà una holding da 11 milioni di ricavi“, dove si informava il pubblico della performance della trasmissione .

Sono 11,05 milioni di euro nel 2018 per L’Officina Srl, la società costituita da Fabio Fazio (socio al 50%) insieme a Magnolia Spa (detentrice dell’altro 50%) per realizzare il programma tv «Che tempo che fa», recitava l’articolo.

Il costo totale per la Rai però è ancora più alto, arriva a oltre 18,3 milioni l’anno (dunque 73 milioni per quattro anni).

Perché comprende ancora i costi di rete a carico della Rai per 5,4 milioni all’anno: 2,8 milioni per scenografia, regia, redazione, acquisto diritti di filmati e foto; più 2,6 milioni per costumi, trucco, riprese, servizi in esterna e simili.

Nel complesso è stato calcolato che, fino alla stagione 2018-2019, il programma di Fazio è costato alla Rai circa 410mila euro per ciascuna delle 32 puntate in prima serata e poco più di 160mila per ciascuna delle 32 in seconda serata.

Fazio non ha accettato un contratto al ribasso quindi, ed ha accettato l’offerta del canale della Disney, e tutti noi non dovremo contribuire con il canone a pagare questo balzello.

Ci sono inoltre tanti altri personaggi che ricevono stipendi faraonici in Rai che dovrebbero fare la stessa fine diciamo.

Per fare un esempio, ci sono anche Lucia Annunziata, Marco DamilanoAmadeus.

E’ ora di premiare il merito, e la professionalità, di dare una possibilità concreta a nuovi talenti emergenti, che potrebbero affermarsi e determinare un nuovo corso per l’ente pubblico.

 

 

 

 

 

Di Admin

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