Antoniu Martin, storico

Una possibile variante della trasmissione del patrimonio iniziatico dell’Ordine del
Drago nella casa reale britannica era il percorso genealogico. Esistono versioni
genealogiche che collegano il voivoda di Muntenia Vlad Dracul , il padre di Vlad Țepeș
- e l’attuale re Carlo III. Senza entrare in troppi dettagli biografici, anche le fonti storiche
non sono troppo prodighe al riguardo – possiamo stabilire la parentela del nobile
transilvano Gașpar Kendeffy dai diretti discendenti di Vlad Țepeș – Vlad Țepeluș e
Mihnea cel Rău (“il Cattivo”).

Tre generazioni piu tardi, dal matrimonio di Laszlo Rhedey de Kis-Rhede con
Agnes Inczedy de Nagy Varad nacque Claudia Rhedey, l’antenata del re Carlo III.
Claudia Rhedey, nata nel 1812 a Sângeorgiu de Pădure, era la bis-bisnonna della regina
Elisabetta II di Gran Bretagna.
Un aspetto meno noto dell’Ordine del Drago è che apriva le porte anche ai nobili
di fede ortodossa.- Uno di loro era Vlad Dracul, Principe di Valacchia.
- Ci sono informazioni
secondo le quali Vlad Dracul fu investito nell’ordine nel 1431 a Norimberga, dallo stesso
fondatore Sigismondo di Lussemburgo. - C’è anche un’ipotesi secondo la quale le origini di
questa confraternita sarebbero serbe, tramite il despota Ștefan Lazarevici, che avrebbe
ripreso la tradizione di una più antica confraternita d’armi dei nobili serbi. - I rapporti molto
stretti tra i despoti serbi ei sovrani della Muntenia – le numerose parentele – si spiegano
probabilmente anche con l’appartenenza a questa misteriosa società. - Il simbolo dell’Ordine del Drago “Ouroborous”, si trova da secoli come espressione
di potere negli stemmi delle famiglie regnanti della Transilvania – dei voivodi e principi
come Bathory, Bethlen o Bocskai. - L’interesse del principe Gabriel Bethlen per l’alchimia e
il rosacrocianesimo può anche essere spiegato dalla sua appartenenza all’Ordine del
Drago.
Vediamo che esiste ancora negli ambienti aristocratici europei un interesse
significativo per il recupero di tali tradizioni cavalleresche e iniziatiche, e l’approccio del re
Carlo III è circoscritto in modo edificante allo stesso.
