La procura di Stato russa ha chiesto la condanna a 20 anni in una colonia penale per Alexey Navalny per una serie di accuse, tra cui quella di “estremismo”, ha riferito oggi la Tass.

Navalny è rinchiuso nella colonia penale IK-6 di Melekhovo, a circa 235 chilometri a est di Mosca, dove sta già scontando condanne per complessivi 11 anni e mezzo di carcere con l’accusa tra l’altro di frode, pene che potrebbero sommarsi alla nuova richiesta della procura russa per arrivare a una detenzione “monstre” di circa 30 anni.

Dietro le accuse di “estremismo” rivolte al 47enne attivista anti-corruzione russo si cela in maniera piuttosto evidente, oltre che la matrice politica dell’accusa, il tentativo di ridurre al silenzio quello che negli ultimi anni è stato il critico più noto del governo russo. 

Nonostante il tentativo di soffocarne il dissenso, Navalny, sulle cui condizioni di salute nei mesi scorsi si erano succedute notizie allarmanti, è intervenuto nel corso dell’udienza e nella sua difesa ha sfidato ancora una volta il potere russo esprimendo considerazioni sulla guerra condotta da Mosca in Ucraina, giudicandola “la più stupida e insensata del XXI secolo”.

“Non volendo poggiare sulla gamba della coscienza, la Russia è scivolata ed è crollata con fracasso, distruggendo tutto ciò che la circondava.

E ora sta sguazzando in una pozzanghera di fango e sangue, con decine di migliaia di morti. Sta a noi determinare il futuro”. La sentenza per Navalny è prevista per il 4 agosto.

Le assoluzioni in Russia sono una rarità assoluta, soprattutto quando gli accusati sono avversari di Putin. 

L’Unione Europea non è rimasta a guardare e ha predisposto sanzioni nei confronti di altre dodici persone e cinque entità russe ritenute responsabili di gravi violazioni dei diritti umani.

Misure che colpiscono soggetti che hanno abusato delle tecnologie di riconoscimento facciale per arresti arbitrari di massa in Russia ed emanato sentenze di matrice politica contro Alexei Navalny e l’altro attivista di spicco dell’opposizione detenuto in prigione, Vladimir Kara-Murza. 

Tra le entità inserite in elenco figurano vari organismi collegati alla città di Mosca, un ministro del governo della città e un vicesindaco, nonché tre società che producono sistemi di riconoscimento facciale o organizzano gare d’appalto per la loro fornitura.

Sono state inserite in elenco anche persone responsabili della gestione della colonia penitenziaria in cui Navalny è detenuto in seguito alla sua condanna di matrice politica del marzo 2022 e un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa personalmente coinvolto nel tentativo di assassinare Vladimir Kara-Murza mediante l’uso di una neurotossina.

Nell’ambito del processo a Navalny, la procura russa ha poi chiesto dieci anni di prigione anche per il direttore tecnico del progetto di Youtube di Navalny, Daniel Kholodny, nell’ambito dell’inchiesta relativa alla Fondazione anticorruzione creata dal blogger, dichiarata “estremista” nel 2021.

Navalny è in carcere dal gennaio del 2021, rinchiuso dopo essere rientrato in Russia dalla Germania dove era stato curato in seguito ad un avvelenamento avvenuto nell’agosto precedente: è accusato di aver violato diversi articoli del Codice penale russo per aver creato “una comunità estremista e per aver finanziato e promosso attività estremiste anche su Internet, allo scopo di riabilitare il nazismo e incitare alla partecipazione di minori in attività pericolose”.

Di Admin

Scopri di più da Giornalesera.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere