
Antony Blinken parla al lancio della coalizione guidata dagli Stati Uniti per affrontare le minacce delle droghe sintetiche
Secondo il segretario di Stato americano, Antony Blinken, i colpevoli sono “imprese criminali transnazionali” che devono essere affrontate attraverso operazioni internazionali di contrasto.
Nel gruppo, è entrato anche il Messico, altra nazione cruciale nel traffico di fentanyl e altri oppioidi.
“la crisi del fentanyl negli Stati Uniti è guidata dalla domanda”, principalmente “dagli utenti stessi”,
secondo i media cinesi.
La Cina , che molti legislatori statunitensi accusano della crisi, ha quindi rifiutato di partecipare alla convention.
Finora la Cina ha reagito sempre con rabbia alle insinuazioni di assumersi qualsiasi responsabilità per il problema della droga negli Stati Uniti.
Le relazioni tra i due paesi si sono inasprite, negli Usa, il bilancio delle vittime della droga ha continuato a salire.
Nel 2022, più di 107.000 sono morti per overdose di droga, rispetto ai circa 71.000 del 2019.
Due terzi dei decessi dello scorso anno riguardavano oppioidi sintetici come il fentanil, che secondo la Drug Enforcement Administration degli Stati Uniti proviene in gran parte dalla Cina, attraverso cartelli in Messico.
Il mese scorso, due cittadini cinesi sono stati arrestati dalle autorità statunitensi per presunto traffico di fentanil.

Ma oggi la cooperazione su questo problema è arrivata a un impasse, vanificata da più gravi tensioni geopolitiche sul commercio, i diritti umani, la Russia e Taiwan.
La diffusione degli oppiodi è una sfida con cui si sono confrontate diverse amministrazioni e su cui quella attuale ha cercato uno sforzo ulteriore: elevare il contrasto alle droghe sintetiche sul piano delle dinamiche internazionali.
A Washington si inizia sempre più a pensare che le autorità di Pechino stiano chiudendo più di un occhio sui flussi di Fentanyl prodotto in Cina perché l’ingresso della droga nel mercato americano è un fattore che può provocare in qualche smista effetti di destabilizzazione.
Il Fentanyl non ha praticamente alcun mercato interno in Cina e questo potrebbe aver dato a Pechino meno incentivi a regolamentare i suoi precursori chimici, che hanno anche una serie di usi legali nell’industria medica.
È possibile che Pechino veda la crisi delle droghe sintetiche negli Stati Uniti come qualcosa su cui far leva con Washington, in un momento in cui è cresciuta la frustrazione per le azioni degli Stati Uniti considerate dal Partito/Stato come un contenimento della Cina.
È possibile che Pechino voglia sul piatto qualcosa di valore in cambio dell’accordo di aiutare l’amministrazione Biden sul Fentanyl.
