Il candidato presidenziale assassinato, Fernando Villavicencio, in una delle sue ultime apparizioni questa settimana

Giovanni De Ficchy

L’Ecuador vive in stato di ‘shock’ per l’assassinio del candidato presidenziale per mano dei cartelli della droga e dopo mesi di violenze estreme.

Il governo dell’Ecuador chiede aiuto all’FBI per chiarire il crimine di Fernando Villavicencio mentre i paesi circostanti prendono il polso del narcotraffico.

Con rabbia contenuta, gli ecuadoriani elaborano a bassa voce in segno di lutto l’orrore dell’assassinio del candidato presidenziale Fernando Villavicencio, e guardano con stupore alle ripercussioni internazionali dell’assassinio, le cui prime indagini hanno portato all’arresto di sei colombiani …

Diverse cellule hanno sempre mostrato grande ostilità nei confronti del politico e giornalista per le campagne contro il narcotraffico da lui intraprese.

Fernando Villavicencio aveva incentrato la sua campagna,– come già aveva fatto in precedenza nella sua prolifica attività giornalistica , sulla lotta alla corruzione, e per questo ha ricevuto critiche da alcuni suoi oppositori politici ed esplicite minacce dalle mafie del narcotrafico.

“Se la mia vita mi costarà, mi costerà”, aveva confidato pochi giorni fa Fernando Villavicencio a un gruppo di giornalisti, lasciandoli senza parole.

 L’assassinio del candidato presidenziale , del movimento Construye, mercoledì pomeriggio dopo un comizio politico a Quito, ha lasciato tutti gli equatoriani sgomenti.

Cittadini, pubblici ministeri, giudici, giornalisti, politici…

L’assassinio del candidato Villvicencio dimostra che nessuno è al sicuro in Ecuador, un paese governato da bande di narcotrafficanti.

Villvicencio era uno dei candidati presidenziali in Ecuador, 10 giorni prima delle elezioni generali.

 Nei mesi precedenti a questo crimine, hanno assassinato il sindaco di Manta, Agustín Intriago, e il candidato all’assemblea di Esmeraldas, Rider Sánchez

La domanda ora è cosa faranno i vivi ?

Di Admin

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