Dario Miccheli

La Premier Meloni è andata a Caivano a rispondere alla richiesta del Parroco per parlare del degrado e del mondo criminale che ruota intorno a quella zona .
Banlieue parigine ,un ghetto tutto Francese ,un disastroso modo di relegale un mondo in una situazione che , come il carcere ai giorni nostri, non recupera, ma rende aggregata la criminalità , diventando un modo per impedire allo stato di controllare e gestire i fenomeni criminali.
Se la Francia ha un problema che ha ghettizzato istituzionalmente, l’Italia non è da meno, ogni città Italiana ha il suo ghetto, non istituzionale, ma di fatto, dove anche la Polizia ha paura di passare, se a questo si aggiunge l’immigrazione criminale, si ha un quadro sociologico devastante, in cui il concetto proprio dell’infanzia del ” mio” , diventa pensiero dominante per tutti coloro che voglio difendere il loro microcosmo psicologico e sociale.
Ma il vero problema sono i disvalori , la mancanza di valori nella società che porta a minimizzare delle azioni mostruose come lo stupro di bambine o l’omicidio per futili motivi e dove imperversa la follia non fermata in tempo debito, che porta alle morti in ambito famigliare, i femminicidi.
Mentre la politica discute sulle “passerelle” della Meloni , con una opposizione che negli ultimi decenni ha governato senza fare nulla , e vorrebbe che Premier si facesse vedere meno, non parlando di proposte per trovare il modo per ricreare una società che sia detentrice di valori di rispetto per la dignità umana e per la vita.
La proposta del Governo per rendere la scuola strumento di socialità e dispensatore di conoscenza del “insieme” sociale e della convivenza , della moralità quale strumento per creare una società piu giusta e solidale, è sicuramente un ottima cosa, ma va di pari passo con il recupero da parte dello Stato della presenza sul territorio e come ha detto giustamente la Meloni , con una bonifica dello stesso con una presenza maggiore e più decisa dell’operato delle strutture dello Stato, polizia , carabinieri, e la stessa magistratura , che faccia sentire che non può rimanere impunito chi delinque.
Dunque, certezza delle pene, come deterrente, maggiore presenza fisica con l’assunzione di maggiori forze di polizia da destinare sul territorio e l’educazione ai valori umani della convivenza, contro il culto della violenza e della degradazione etica e morale .
Non sarà facile purificare i disvalori morali da una società che nei video giochi, nelle serie televisive come Gomorra ,esalta il “delinquente “come eroe di una sorta di nuova morale da sotto cultura criminale , quella che ha portato le mafie ad essere “esempio” per i giovani sbandati delle nostre periferie.
Il recupero dei valori deve essere il faro di questa battaglia contro la morte spirituale e fisica che i nostri giovani stanno subendo, non avere paura di parlare a loro di democrazia di socialità e di Dio, come forma di nuova società, non da “sfigati” , ma di costruttori di un domani per tutti, dare ai giovani sport, momenti aggregativi che non siano solo droga e violenza carnale , rispettare l’altro per rispettare se stessi.
Se ci arrendiamo hanno vinto ” loro”, dobbiamo combattere per dare a noi e ai nostri giovani un futuro.