Dario Miccheli


Che la sanità italiana abbia una carenza di personale e le continue scelte dei precedenti Governi siano state improntate ad uno strutturale ricorso a tagli e sostanziosa non curanza delle necessità che le singole popolazioni regionali avevano sul territorio, é tragicamente evidente. sia per ciò che riguarda le gestoni economiche , che per quelle di formazione con l’apertura dei numeri chiusi nelle Università che sfornano personale medico e parasanitario, in maniera insufficiente, impedendo ai giovani la formazione necessaria e la reintegrazione del personale già formato , che per pensionamento ,o per fuga all’estero é andato scemando in maniere preoccupante, visto gli stipendi insufficienti e mai integrati da una nuova contrattazione economica, che hanno portato al dramma che é esploso in maniera eclatante durante il tragico periodo del Covid .

Il costo dell’assistenza sanitaria erga omnes , che vige in Italia ,stabilita dalla stessa Costituzione, impone ai Governi Regionali di essere i gestori del buon funzionamento sul territorio di loro pertinenza , nei confronti dei cittadini da loro amministrati.
Vi chiederete il perché del titolo , stranamente poco collegabile con il testo dell’articolo, e avreste ragione, se non fosse che proprio ultimamente le opposizioni all’attuale Governo, non avessero scatenato una incredibile campagna contro l’operato del Presidente della Regione Calabria ,il quale non riuscendo a reperire personale medico sufficiente per gestire la sanità nella sua Regione, ha stipulato un accordo con Cuba, per servirsi di medici laureati in quella nazione, risulta che detto personale percepirebbe uno stipendio molto inferiore a quanto percepisce il personale Italiano.
Di qui, la protesta indirizzata al Presidente che è di centro destra , della Regione Calabria , che viene portata davanti alla Commissione Europea , visto che ne l’Italia , ne la Stessa Commissione , riconoscono le lauree Cubane.
Come vedete il titolo ha il suo perché, ma la questione è seria e preoccupante, il personale medico ed infermieristico , in Italia è altamente qualificato e pronto ad intervenire in caso di bisogno e pur se dobbiamo trovare risposte alla mancanza , sempre più preoccupante di personale nella sanità, con il dramma che ancora non è stato risolto del numero chiuso e che comunque sarebbe risolutivo solo minimo fra sei anni da ora per i tempi necessari per il raggiungimento della laurea, rimane il problema di fermare l’esodo dalla sanità pubblica in favore del privato o dell’estero.
Non ho idea di cosa risponderà la Comunità Europea e il Governo Italiano ,alle interrogazioni formulate dalle opposizioni Italiane, ne che cosa diranno i sindacati di settore, so solo che il riconoscimento delle Lauree straniere è sottoposto a tutte le norme nazionali e internazionali che riguardano il settore, vedremo che risposte daranno gli organi competenti, per ora in Calabria assaggeremo la sanità all’ ‘Nduja Cubana.