Le autorità di Baku hanno giustificato l’intervento come un’azione antiterrorismo, mentre per l’Armenia, l’Azerbaigian starebbe mettendo in atto una pulizia etnica.

Numerosi gli appelli della comunità internazionale per un cessate il fuoco immediato.

L’Azerbaigian ha dichiarato di aver lanciato un’operazione militare nell’enclave armena del Nagorno-Karabakh, uccidendo 25 persone e sollevando i timori di un conflitto in espansione in una regione fragile in cui gli interessi di Russia, Turchia e paesi occidentali sono sempre più in conflitto.
Il ministero degli Esteri dell’Azerbaigian ha emesso quello che sembrava essere un ultimatum, dichiarando che solo lo “scioglimento” del governo filo-armeno non riconosciuto nell’area avrebbe “raggiunto la pace e la stabilità”.
Le autorità separatiste hanno chiesto ai leader dell’Azerbaijan a Baku, la capitale, di cessare le ostilità e di avviare i colloqui. 
L’Azerbaigian ha risposto invitando il governo separatista a rinunciare alle armi e a sciogliersi alzando bandiera bianca.

Gli armeni, che sono cristiani, rivendicano una lunga presenza nell’area, che risale a diversi secoli prima di Cristo.

L’Azerbaigian, i cui abitanti sono per lo più turchi musulmani, rivendica anche profondi legami storici con la regione, che nel corso dei secoli è stata sotto l’influenza di persiani, turchi e russi. Il sanguinoso conflitto tra i due popoli risale a più di un secolo fa.

Sotto l’Unione Sovietica, il Nagorno-Karabakh divenne una regione autonoma all’interno della repubblica dell’Azerbaigian.

Con il crollo dell’Unione Sovietica, scoppiò la prima guerra del Karabakh (1988-1994) che causò circa 30.000 vittime e un milione di sfollati, per la maggior parte azeri cacciati dalle loro case quando la parte armena finì per assumere il controllo dello stesso Nagorno-Karabakh.

Nel 2020, dopo decenni di scaramucce intermittenti, l’Azerbaigian ha avviato un’operazione militare che è diventata la Seconda Guerra del Karabakh, sfondando rapidamente le difese armene e riprendendo in 44 giorni sette distretti e circa un terzo dello stesso Nagorno-Karabakh.

L’uso dei droni acquistati dalla Turchia e da Israele è stato citato dagli analisti militari come una delle ragioni principali della vittoria dell’Azerbaigian.

La Russia, che ha un trattato di difesa con l’Armenia ma ha anche buoni rapporti con l’Azerbaigian, ha negoziato un cessate il fuoco che prevedeva che forze di pace russe sorvegliassero il “corridoio Lachin”.

Di Admin

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