La salma di Matteo Messina Denaro, uno dei boss mafiosi più noti e ricercati d’Italia, è finalmente giunta al suo luogo finale, il cimitero di Castelvetrano. Questo segna la conclusione di una vita segnata dal crimine e dall’illegalità, ma anche l’inizio di nuove sfide per contrastare tutti i mafiosi criminali ancora in libertà o latitanti.

La salma di Matteo Messina Denaro è arrivata al cimitero di Castelvetrano alle ore 8:10 del mattino, accompagnata da un convoglio funebre scortato dalla polizia. Alla cerimonia funebre hanno partecipato alcuni parenti, tra cui la nipote-avvocato Lorenza Guttadauro, che è stata al fianco dello zio durante la sua malattia. Il corteo funebre ha incluso anche le sorelle del boss, Bice e Giovanna, e il fratello Salvatore, che portava un mazzo di margherite gialle. Alcuni nipoti del boss e Vincenzo Panicola, marito di Patrizia Messina Denaro, attualmente in carcere insieme alla sorella Rosalia.

Tuttavia, questa cerimonia funebre è stata oggetto di forti misure di sicurezza, come richiesto dalla Questura di Trapani. I funerali si sono svolti in forma privata e non ci sono stati riti religiosi, in linea con la tradizione ecclesiastica che vieta i funerali religiosi per i mafiosi.

Le circostanze della morte di Messina Denaro

Matteo Messina Denaro era malato di cancro dal 2020, e le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi. Nel suo testamento biologico, aveva espresso la volontà di non subire trattamenti medici invasivi o alimentazione forzata. La sua salute era peggiorata al punto che venerdì era entrato in uno stato di coma irreversibile, e da quel momento non gli era più stato somministrato il cibo.

L’autopsia, effettuata sul corpo del boss, ha confermato il decesso per cause naturali, mettendo così fine a speculazioni su eventuali cause di morte sospette.

Nonostante la morte di Messina Denaro, le controversie potrebbero non essere ancora concluse. L’autopsia è stata effettuata per chiarire le circostanze della morte e per sgombrare il campo da possibili azioni legali da parte di associazioni che lottano contro il regime del carcere duro. Anche se il fascicolo dovrebbe essere archiviato, resta un punto di vista tecnico con cui si è deciso di ipotizzare una possibile colpa medica.

Invece, per il funerale tanto discusso in ambito cattolico, dove molte persone credenti hanno espresso la loro contrarietà al parere della Chiesa di non concedere il rito funebre, a tal proposito, il vescovo di Mazara del Vallo, Giurdanella, ha ribadito la posizione della Chiesa di non concedere riti religiosi ai mafiosi e ha sottolineato l’importanza della giustizia per le vittime della criminalità organizzata.

Con il funerale di Matteo Messina Denaro e la sepoltura del suo corpo, si chiude un capitolo nella storia criminale dell’Italia, ma il dibattito sulle sue azioni e il suo eredità criminale continuerà a suscitare discussioni nel futuro. La lotta contro la mafia resta una priorità per la società italiana, e la giustizia deve continuare a perseguire coloro che commettono atti criminali.

Di Giovanni Maddamma

Giovanni Maddamma è un giornalista e scrittore italiano, iscritto alla Freelance International Press. La sua carriera giornalistica è caratterizzata da un forte impegno sociale e da una costante attenzione alle questioni di attualità. È molto attivo su piattaforme come TikTok, dove condivide video su vari argomenti di attualità e cronaca. Alcuni dei suoi video trattano temi come la solidarietà, la giustizia e le problematiche sociali. La sua attività giornalistica è caratterizzata da un forte impegno sociale e da una costante attenzione alle questioni di attualità.

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