Da circa sei mesi, l’area dei Campi Flegrei, situata nella regione campana in Italia, è stata scossa da un aumento sia in termini di numero che di intensità dei terremoti. Questa serie di eventi sismici ha portato crescente preoccupazione tra gli abitanti locali e gli esperti vulcanologi. Si è trattato spesso di sciami sismici, caratterizzati da dozzine di eventi di bassa energia, dei quali solo quelli di magnitudo superiore a 2.0 sono stati avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, sono stati registrati anche terremoti di notevole intensità, come quello verificatosi questa notte alle 3:35, che ha raggiunto una magnitudo di 4.2 e ha causato danni agli edifici nell’area epicentrale.

Nel mese di agosto, la rete di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha registrato ben 1118 eventi sismici, dei quali almeno una trentina sono stati avvertiti dalla popolazione tra Pozzuoli e Napoli. Nel corso di settembre, che non è ancora concluso, si sono verificati una quarantina di eventi sismici avvertiti nell’area epicentrale, tra cui due di notevole magnitudo, pari a 3.8 il 7 settembre e 4.2 il 27 settembre.

Le Complessità del Sistema Vulcanico dei Campi Flegrei

L’area dei Campi Flegrei è notoriamente complessa dal punto di vista vulcanologico, il che rende difficile un’interpretazione unanime delle dinamiche in corso. Durante le recenti crisi bradisismiche, molti studi sono stati condotti, ma ci sono ancora notevoli divergenze tra i ricercatori. Tuttavia, un aspetto condiviso è la presenza di una sacca di magma semicristallizzato ad una profondità compresa tra 4 e 4.5 km. Questo magma potrebbe essere leggermente meno profondo nella zona di Monte Nuovo, il sito dell’eruzione più recente avvenuta tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1538.

Quello che avviene nella zona superiore di questa sacca magmatica e fino alla superficie è la causa del sollevamento del suolo, ma questa è un’area di discussione tra gli esperti. In generale, si crede che il progressivo innalzamento sia dovuto alla spinta dei gas riscaldati dalla massa magmatica, ma non si esclude una spinta magmatica diretta. Questa pressione sulle rocce le sottopone a stress, che alla fine provoca la loro rottura, generando terremoti. I terremoti sono molto superficiali e avvengono solo dove le rocce sono più “fredde”, a meno di 2/3 km di profondità. Questo perché più in profondità, il calore del magma le rende più plastiche, facendo sì che le rocce tendano a piegarsi invece di spezzarsi.

Il Risvolto Storico delle Crisi Sismiche

Le crisi bradisismiche nella zona dei Campi Flegrei non sono nuove. Negli anni ’82-’84, ad esempio, si sono verificati più di 15.000 terremoti, con una magnitudo massima di 4.2, causando danni significativi a Pozzuoli e portando all’evacuazione quasi totale del centro storico, in particolare del Rione Terra. Tuttavia, nonostante i segnali di una possibile risalita del magma, non si è verificata alcuna eruzione e il sollevamento del suolo si è arrestato improvvisamente nel gennaio del 1985.

Dopo questa fase di sollevamento, il suolo ha iniziato a scendere, abbassandosi di circa 90 cm fino al 2005, quando ha ripreso a sollevarsi. Da allora, il sollevamento è continuato, superando quella soglia di 90 cm e arrivando a circa 25 cm sopra il livello precedente.

Il Futuro Incerto e i Piani di Evacuazione

Il sistema vulcanico dei Campi Flegrei è chiaramente in evoluzione, ma resta incerto dove questa evoluzione ci porterà. Potrebbe non portare a nulla di più di quanto avvenuto nella crisi degli anni ’80 o potrebbe sfociare in un’eruzione vulcanica.

La protezione civile, in stretta collaborazione con l’Ingv, ha elaborato un piano di evacuazione e intervento. Questo piano è basato sull’ipotesi di un’eruzione vulcanica di piccola intensità, con un raggio d’azione di alcuni chilometri e un preavviso di circa 72 ore. Tuttavia, ci sono molte criticità legate a questo piano, tra cui la questione della viabilità nella zona, i dubbi sulla durata del preavviso e la possibilità che l’eruzione possa essere più energetica di quanto previsto.

Inoltre, c’è la domanda cruciale su dove potrebbe aprirsi questa nuova bocca eruttiva, che influenzerebbe significativamente l’efficacia del piano di evacuazione. Al momento, non ci sono risposte definitive a questa domanda.

Mentre le istituzioni e gli esperti lavorano per affrontare queste sfide, la popolazione dei Campi Flegrei continua a vivere in un’atmosfera di incertezza, con la continua minaccia dei terremoti e la possibilità di un’eruzione vulcanica che pende come una spada di Damocle sulla regione.

Di Giovanni Maddamma

Giovanni Maddamma è un giornalista e scrittore italiano, iscritto alla Freelance International Press. La sua carriera giornalistica è caratterizzata da un forte impegno sociale e da una costante attenzione alle questioni di attualità. È molto attivo su piattaforme come TikTok, dove condivide video su vari argomenti di attualità e cronaca. Alcuni dei suoi video trattano temi come la solidarietà, la giustizia e le problematiche sociali. La sua attività giornalistica è caratterizzata da un forte impegno sociale e da una costante attenzione alle questioni di attualità.

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