De Ficchy Giovanni

 “Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni.

Io lo trovo molto bello e toccante”.

Così si esprime la Premier Giorgia Meloni, dopo aver visto lo spot di Esselunga, c’è chi vede nello spot di Esselunga anche un legame con la celebre pubblicità Barilla del 1988.

Nella Pubblicità di Barilla, una bambina metteva un fusillo nella tasca del papà in partenza, ma con una rappresentazione maggiormente al passo con in tempi e capace di raccontare anche altri tipi di famiglie.

 La spesa “vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina”.

Sarà poi “un gesto, fatto con la semplicità e allo stesso tempo con l’ingegno tipico dei bambini”

 Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Che la bimba usi la pesca per provare a riavvicinare mamma e papà secondo me è poesia pura.

E se uno riesce a fare polemica anche su questo ha bisogno di un medico bravo”. 

Al pari dello psicologo Alberto Pellai ; “La pesca che la bambina dona al suo papà, dicendo che gliel’ha data la mamma, è un’onda che arriva e travolge noi adulti perché ci mostra che nessun bambino è mai felice quando due genitori si separano.

E questa è l’unica verità di cui dobbiamo diventare consapevoli.

Questo spot ce la racconta.

E ce la racconta bene.

Non stigmatizza, non condanna, non colpevolizza, al contrario fa ciò di cui tutti i bambini hanno bisogno quando due genitori si separano: responsabilizza gli adulti.

Forse per questo è così divisiva e perturbante”.

prosegue Pellai, dicono al terapeuta “‘Dottore noi ci separeremo, ma non faremo soffrire i nostri figli” ma la risposta, per lo specialista, non può che essere: “‘Vi separerete e la vostra separazione porterà molto dolore nella vita della vostra famiglia.

Ma se manterrete alta l’alleanza genitoriale e lavorerete in squadra, insegnerete ai vostri figli che alcuni dolori nella vita non si possono evitare.

Però si possono attraversare, elaborare e superare'”.

Andrea Abodi. “Il messaggio che arriva dalla bambina, con un gesto semplice e affettuoso e che ho vissuto nello spirito della mia esperienza, è un messaggio di grande sensibilità che va valorizzato”

Dello stesso avviso anche il pedagogista Michele Novara;

 “Esselunga ha lanciato uno spot davvero particolare – scrive – con un grande cambio di protagonisti: non più la famiglia felice ma la famiglia separata. 

Uno spot che entra dentro la dura realtà dei bambini e delle bambine con i genitori che non vivono più sotto lo stesso tetto.

Viene presentata senza mezzi termini quella che è una tendenza molto forte dei figli di separati, quella di tentare di rimettere insieme i genitori”. 

Elisabetta Scala, vicepresidente del Movimento Italiano Genitori, e responsabile dell’Osservatorio Media del MOIGE, dichiara in un comunicato;

Questo spot non criminalizza né banalizza la sofferenza di chi ha avuto una separazione, ma esprime quello che con ogni probabilità è il desiderio della maggior parte dei figli di coppie separate: vedere mamma e papà tornare insieme e ritrovare amore ed armonia.

Infine la Ministra Eugenia Roccella ; Non so perché questo spot abbiamo fatto tanto scandalo, capisco invece che abbia colpito perché racconta una situazione che tanti di noi hanno vissuto o che abbiamo semplicemente visto intorno a noi: una famiglia che si separa e un bambino che vive una condizione di disagio.

Molto naturale, molto normale: Il desiderio di ogni bambino è di avere una mamma e papà accanto e di vivere in una condizione di tranquillità e di amore familiare.

Tra l’altro con tante pubblicità che invece fanno vedere una realtà fittizia, una realtà artificiale o che vedono il bambino solo nelle sue vesti di consumatore questo è un bel racconto, un racconto aderente ai sentimenti che i bambini provano e che anche gli adulti provano.

E quindi mi sembra invece che si stata una bella storia e una buona idea”.

Forse per la sinistra, esiste un solo modo di pensare, e di comunicare, una sorta di pensiero unico.

La Comunicazione pubblicitaria da sempre ha assunto un ruolo culturale, dai tempi di Toscani che, però, piaceva all’ intellighenzia di sinistra e quindi andava bene.

Nel 2016, la Coop, usò un altro frutto, la mela per , sponsorizzare la proposta della sinistra sulle ” unioni civili”, di fatto effettuò una invasione di campo molto più marcata, infatti non tutti i consumatori della coop la pensano in tal modo .

Di Admin

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