Antoniu Martin, storico e analista politico

È noto che nel IX secolo la maggior parte dell’élite intellettuale rumena si formò
nell’Europa occidentale, soprattutto a Parigi.
I protagonisti della rivoluzione del 1848 nei
Principati romeni frequentarono i corsi del noto Collège de France, dove incontrarono un
ambiente culturale dominato dalle idee liberali e massoniche.
Parallelamente ai loro studi,
molti studenti rumeni entrarono a Parigi nelle logge massoniche, le più famose a questo
riguardo furono L’Athenée des Etrangers e Rose du parfait silence.
Il gruppo di intellettuali
rumeni avviato nel periodo prerivoluzionario nella capitale francese era composto da
Nicolae Bălcescu, C.A.Rosetti, Mihail Kogălniceanu, Costache Negruzzi, Gh. Magheru,
Alecu Russo e molti altri.

Le idee promosse dai massoni Jules Michele e Edgar Quinet
ebbero una grande risonanza nel cuore della diaspora rumena in Francia e i leader degli
studenti rumeni lì beneficiarono della grande simpatia dell’opinione pubblica parigina per la
loro causa nazionale.
La campagna di promozione della Romania è stata condotta attraverso il quotidiano
L’Etoile du Danube e il quotidiano parigino Le journal du peuple.
L’obiettivo era quello di
sensibilizzare il fattore politico francese e l’opinione pubblica a sostenere gli obiettivi
nazionali rumeni. Internamente, nei Principati romeni, la loggia massonica Frația fu fondata
nel 1843 da tre figure di spicco dei rivoluzionari: Nicolae Bălcescu, Christian Tell e Ion
Ghica.
Si trattava infatti di un’organizzazione che agiva secondo i principi del carbonarismo
adattati alle realtà rumene.
Il segreto era la parola d’ordine: «ciascun frate conosce solo il
suo immediato superiore, diacono, sacerdote o vescovo, colui che lo ha iniziato, dal quale
ha ricevuto ordini e istruzioni e al quale doveva obbedienza anche a rischio della vita e del
patrimonio, mantenendo assoluta segretezza”.
In realtà la loggia della Confraternita (Frăţia) era un’organizzazione segreta di tipo
militare, che, per ragioni legate ad obiettivi nazionali, si allontanava dalla vera, autentica
Massoneria.
È un indubbio esempio in cui la Massoneria era subordinata agli ideali
nazionali, quindi i rituali e i meccanismi massonici furono adattati alle specificità rumene.
Gli influssi dell’ideologia mazziniana si ritrovano anche nel caso della massoneria rumena
intorno alla rivoluzione del 1848.
Gli interessi massonici europei coincidevano in gran parte
con le aspirazioni delle nazioni del continente.
Non è un caso che il momento dello scoppio
della rivoluzione nel Principato di Romania – il 9 giugno 1848 – sia stato deciso a Parigi e
trasmesso segretamente dal francese Lamartine.
I massoni rivoluzionari rumeni furono sostenuti anche dopo la sconfitta della
rivoluzione dai rappresentanti della massoneria francese e italiana a sostegno degli ideali
nazionali.
Un esempio conclusivo è l’inclusione dei leader rumeni nel Comitato
Democratico Centro Europeo, fondato nel 1850 da Giuseppe Mazzini.
Gli sforzi
rivoluzionari presero forma nell’unione dei Principati rumeni nel 1859 e successivamente
nella creazione della moderna Romania.